Agb Biogas ed i nuovi incentivi: in arrivo 25 milioni
Agb Biogas è pronta per rispondere alla chiamata Agb Biogas è un’azienda padovana che produce sistemi di alimentazione idonei a processare i sottoprodotti per la produzione di biogas e biometano, che nel corso degli anni ha maturato una certa esperienza operando nel mercato europeo. Pallino costante per l’azienda è quello di essere considerata come sinonimo […]
Agb Biogas è pronta per rispondere alla chiamata
Agb Biogas è un’azienda padovana che produce sistemi di alimentazione idonei a processare i sottoprodotti per la produzione di biogas e biometano, che nel corso degli anni ha maturato una certa esperienza operando nel mercato europeo. Pallino costante per l’azienda è quello di essere considerata come sinonimo di qualità. Infatti, per i suoi caricatori sceglie solo materiali di alta quaità, come acciaio inox, PE e legno, assicurandone affidabilità lunga durata nel tempo.
Ogni macchina inoltre, su richiesta del cliente, può essere personalizzata e adattata al meglio per soddisfare le diverse esigenze. Oltre alla fornitura fisica di macchine Agb Biogas è in grado di dare un’assistenza tecnica veloce e di fornire ricambi originali, assistenza e manutenzione sia dei sistemi di alimentazione Agb, che dei principali marchi sul mercato.
Garantendo la manutenzione della componentistica meccanica degli impianti di biogas, l’azienda propone anche un’attività di consulenza legata all’ottimizzazione (repowering) e al rinnovamento (revamping) degli impianti esistenti.
L’Assemblea della Camera ha dato il via libera agli incentivi per impianti biogas agricoli
Il 30 dicembre 2018 l’Assemblea della Camera ha approvato in via definitiva il decreto di bilancio, che al suo interno contiene la misura incentivante per impianti biogas agricoli, come richiesto da tutte le associazioni agricole e dal Consorzio Italiano Biogas. Si tratta di un plafond di 25 milioni di euro per la realizzazione di impianti di biogas fino a 300 kW realizzati da imprenditori agricoli, ma che per godere dell’incentivo devono essere alimentati per un 80% da effluenti zootecnici e sottoprodotti e per un 20% da colture di secondo raccolto autoprodotte.
Questa norma avvierà auspicabilmente una notevole ripresa degli investimenti, favorendo in particolare lo sviluppo di piccoli impianti, principalmente nelle aziende zootecniche, e promuovendone una transizione ecologica e sostenibile secondo un modello di economia circolare e multifunzionale.