Agco Power captive, una attitudine dominante da quando Sisu è stata assorbita nella galassia Agco. Un esempio è il Massey Ferguson 7719S Dyna-Vt, equipaggiato dall’Agco Power 66Hd, il 6 cilindri con canna da 1,1 litri (AxC 108×120 millimetri), con 140 chilowatt a 1.950 giri e 865 Newtonmetro disponibili a 1.500. L’Engine power management (il sistema elettronico che controlla il motore e la trasmissione) può far lievitare la potenza a 162 chilowatt per fronteggiare le variazioni di carico durante i trasporti e quando sono attivati ​​l’idraulica o la Pto. Allo stesso modo genera un’extra coppia che passa così da 88 a 923 Nm.

 

Agco Power captive

Agco Power captive. In campo con Massey Ferguson

Hanno osservato i colleghi della rivista TRATTORI che “come un pugile che cala di peso per scendere di categoria e sfruttare meglio la potenza dei suoi pugni, il Massey Ferguson 7719S in versione Stage V si sottopone a una ferrea ‘dieta dimagrante’ ponendosi al vertice dei quattro modelli della serie 7700S a passo corto per far valere un più favorevole rapporto peso/potenza guadagnando in agilità e polivalenza. Introdotto in gamma a inizio 2019, ha dunque il passo di 2.880 millimetri e a vuoto ferma la bilancia a 6.300 chili, il tutto a beneficio di quelle doti di versatilità richieste ai moderni trattori di classe medio/alta. Senza rinunciare alla robustezza dei fratelloni a passo lungo (le 14 tonnellate di massa lorda sono li a dimostrarlo), il 7719S può così vantare una migliore manovrabilità e passare con disinvoltura dai trasporti alle operazioni di campo più gravose”.

Agco Power captive

Meccanica in rassegna

Anche in questo caso prendiamo a prestito le osservazioni della rivista TRATTORI.

Rispetto al vecchio 7719 (quello ancora senza ‘S’ per intenderci, cioè ante Mother regulation) la ‘cura dimagrante’ ha comportato per il 7719S un accorciamento del passo da 3 a 2,88 metri e una diminuzione di peso di ben 850 chili. La struttura però rimane robusta, col semitelaio in ghisa ad abbracciare il motore e il sollevatore anteriore integrato. L’assale anteriore, esente da manutenzione, è di tipo sospeso Quadlink che combina l’azione di due cilindri e tre accumulatori per garantire un adeguamento ottimale del sistema di ammortizzamento alle diverse condizioni operative.  Il motore è in pratica lo stesso 6 cilindri da 6,6 litri della versione Stage IV, a cambiare è il sistema di post trattamento dei gas di scarico, che oltre al modulo Scr e al catalizzatore Doc, vede aggiungersi il cosiddetto ‘Soot catalyst’ o catalizzatore dell’incombusto  (Sc), che in pratica svolge le funzioni di un filtro antiparticolato ma con minori impatti sull’economia del motore. L’Sc funziona sotto il controllo della centralina Ecu del motore, che, in base alle condizioni di pressione e la temperatura all’interno dell’Sc stesso e ai parametri di applicazione e carico del motore avvia in automatico il processo di rigenerazione. Quando il motore è sotto carico, il gas di scarico è già caldo e il particolato brucia naturalmente. Quando invece il motore non è sotto carico la Ecu aumenta la temperatura all’interno dell’Sc alzando la temperatura nei cilindri con mappature diverse per le fasi di pre e post-iniezione e gestendo il flusso d’aria in ingresso con la valvola a farfalla.  Questo sistema non ricorre dunque a un iniettore aggiuntivo per aumentare la temperatura all’interno del tubo di scarico e perciò non consuma carburante extra durante la rigenerazione. Tutti i componenti Doc, Scr e Sc sono progettati per durare l’intera vita del trattore e sono esenti da manutenzione. Tutti e tre sono posti in un apposito scompartimento al di fuori del cofano, sotto al tubo di scarico che ha così un diametro assai contenuto e non intralcia in nessun modo la visuale dell’operatore.

Trasmissione Dyna-Vt

La trasmissione Dyna-Vt, può essere utilizzata in modalità lepre, dove le variazioni angolari dell’idrostatica sono massimizzate per raggiungere i 50 chilometri orari o in modalità tartaruga, dove invece la componente idrostatica è limitata per favorisce rendimenti meccanici maggiori e rispondere in maniera più efficiente agli elevati carichi tipici delle lavorazioni pesanti in campo. La gestione dei carichi è affidata al Dtm che regola autonomamente le prestazioni del motore in relazione al carico della trasmissione per mantenere costante la velocità di avanzamento, o, nei lavori alla Pto, per dare la priorità ai giri del motore.  L’idraulica può contare su una pompa da 110 litri al minuto e, in questo caso, su 4 distributori posteriori a controllo elettroidraulico, tutti dotati di liva di decompressione che facilita l’operazione di attacco o sconnessione.

 

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