Agritechnica, scomponete il nome e avrete la cifra esatta di quello che abbiamo visto ad Hannover. Consideratela un’anticipazione. I protagonisti sono quelli che abbiamo annunciato su dieselweb, tra tutti il proprio dovere l’hanno fatto i padroni di casa, cioé le aziende di lingua tedesca.

Man e Deutz sugli scudi: il diesel non tramonterà

Man ha tenuto fede alle promesse e ha svelato il 9 litri, che delle parole ‘agri’ e ‘technica’ ha fatto un vanto. Si chiama D1556 il neonato, pensato per il campo aperto e in fase di test con alcuni demo. Ne sapremo di più tra l’Eima 2018 e il prossimo volo ad Hannover. Deutz ha fatto il punto sul 2017, che l’ha vista protagonista. Abbiamo capito che il diesel non tramonterà, che l’elettrificazione (full o hybrid, per dirla all’inglese) investirà le basse potenze (sulla movimentazione con tempi celeri, sugli specializzati con qualche frazione di ritardo). La prima certificazione Stage V in assoluto, che fregia il Tcd6.1, è un vanto.

Anche Liebherr all’appuntamento col 9 litri

A proposito di Deutz, Man e il tedesco, c’è un 9 litri anche per Liebherr. Kohler ha sfoggiato lo stiloso outfit dello stand e mette il timbro Stage V sui Kdi, che da gennaio saranno ordinabili e consegnati in un quadrimestre. Kohler Flex è il nome della rinnovata piattaforma, che alza l’asticella della potenza del 3,4 litri (e, soprattutto, la coppia).

Perkins, offensiva agricola

Si parla di Stage V anche in casa Volvo, dopo l’anteprima al Conexpo, gran cerimoniere Giorgio Paris. Perkins lancia l’offensiva agricola in terra tedesca. Il 2,8 e il 3,6 litri fanno da apripista ai due modelli d’attacco della famiglia Syncro, che nell’upgrade dalla serie 400 ritoccano le curve specifiche verso l’alto.

Lo Stivale non sfigura: Fpt in cattedra

Attenzione, però. Dopo il tedesco, la lingua dominante è stata l’italiano. Insieme a Kohler é Fpt Industrial una delle mattatrici. Quartetto d’archi post Tech Day. Se il Cursor 13 a gas si dedica al trasporto merci (per il momento), a salire sul palco per suonare lo spartito provvede in primis il 3,6, compatto che affiancherà il 3,4 nella caccia a specializzati, aziendali, telescopici, caricatori frontali (i pochi che rimarranno fedeli al diesel), motopompe emissionate. E ancora powerpack, il Nef a gas reduce dalla prima americana, e il V20.

Agritechnica e sorprese…

Attenti ancora, chiudiamo col botto: Cummins ha svelato il 6,7 nell’armatura strutturale. Si vocifera di un candidato agricolo che a Darlington scalpita per togliersi i veli. Kubota ha sfoderato i cavalli di battaglia a gas propano liquido. Non solo carrelli elevatori e tow tractors, dunque, all’orizzonte degli alternativi di Osaka. Fibrillazione anche tra i componentisti. Parleremo di Zf e Zapi, di Bonfiglioli, Oerlikon Graziano, di Ognibene, Hansa-Tmp, Poclain, Comer Industries, Pmp e altri ancora.

In primo piano

Diesel of the Year 2025. Apoteosi Hyundai

L’astro coreano si riflette anche sul Diesel of the Year, dopo avere lanciato la Corea del Sud nell’empireo delle nazioni che contano, il cinema nell’antologia d’essai, il K-pop nella playlist degli adolescenti di tutto il mondo. L’edizione 2025 è appannaggio dei DX di Hyundai, 4 e 6 cilindri modula...

Articoli correlati