Al Politecnico di Torino il convegno sulle vetture elettriche e i combustibili alternativi
Dopo il saluto istituzionale del Rettore del Politecnico Guido Saracco, il programma ha visto un’introduzione e un saluto di Renzo Porro, fondatore di CAReGIVER, e gli interventi di Federico Brivio, David Chiaramonti, Fabio Mingrino, Paolo Massai, Mario Petronio, Renzo Porro.
Grande presenza di pubblico al convegno “Vetture elettriche, combustibili alternativi e mix energetico: la loro evoluzione”, organizzato da CAReGIVER in collaborazione con il Politecnico di Torino martedì 5 marzo 2024.
L’incontro è stato dedicato ad argomenti di grande attualità e ha fornito risposte alle molte domande sul ruolo dei combustibili, delle fonti alternative alle sorgenti fossili e delle vetture elettriche nel nostro futuro. Dopo il saluto istituzionale del Rettore del Politecnico Guido Saracco, il programma ha visto un’introduzione e un saluto di Renzo Porro, fondatore di CAReGIVER, e gli interventi di Federico Brivio, David Chiaramonti, Fabio Mingrino, Paolo Massai, Mario Petronio, Renzo Porro. Ha moderato l’incontro Raffaello Porro.
Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino: “Il settore dell’automotive sta attraversando un periodo delicato, ma anche ricco di opportunità per portare a termine quell’innovazione ormai necessaria, soprattutto per raggiungere gli obiettivi globali di sostenibilità. Il Politecnico di Torino è in prima linea per guidare l’innovazione in questo settore chiave, lavorando per cercare soluzioni concrete e praticabili a supporto delle imprese e della società”.
Renzo Porro, fondatore di CAReGIVER: “A fronte del pensiero unico della trazione elettrica per azzerare le emissioni di CO2 emessa dai trasporti vale la pena ricordare il pensiero di Deng Xiao Ping ‘non importa il colore del gatto, bianco o nero, importa che prenda il topo’. Temo invece che la UE stia andando contro l’iceberg come il Titanic. Occorre guardare alla realtà con realismo e senso pratico e a questo fine segnalo alcuni punti di attenzione: aumentare il numero delle vetture più piccole in circolazione per ridurre gli sprechi, difendere l’industria europea dell’auto dalla concorrenza cinese, spingere verso la diffusione di combustibili alternativi per i motori attuali, l’utilizzo dell’idrogeno e il ritorno al nucleare oltre all’utilizzo delle sorgenti rinnovabili perché queste sono meno facilmente utilizzabili di quanto non si creda”.
Federico Brivio (Bosch): “Oltre all’elettrificazione, Bosch vede nell’idrogeno un elemento strategico per raggiungere la neutralità climatica a livello globale. Impiegato come mezzo di stoccaggio, l’idrogeno può favorire un uso efficiente dell’energia generata dalle fonti rinnovabili. Per questo, Bosch sta investendo fortemente nella produzione, la compressione, lo stoccaggio e l’uso dell’idrogeno, lungo l’intera catena del valore di questa tecnologia. L’azienda ha già avviato la produzione in serie delle fuel cell mobili, il cuore della propulsione per i veicoli pesanti, e ha già ricevuto i primi ordini dai produttori di autocarri in Europa, USA e Cina. Inoltre, Bosch sta lavorando a componenti per un motore a idrogeno che trasforma il carburante direttamente in energia, senza prima convertirlo in elettricità. Se alimentato a idrogeno, questo motore, che debutterà quest’anno, è praticamente a impatto zero”.
David Chiaramonti, professore ordinario presso il Politecnico di Torino, dove insegna Sistemi Energetici ed Energy Economic: “Defossilizzare i trasporti richiede l’impiego di tutte le soluzioni disponibili, i biocombustibili e gli e-fuel avranno una parte importante di un futuro mix al 2030-2040 e i mercati dell’energia possono offrire opportunità per la transizione all’agricoltura rigenerativa”.
Paolo Massai, ingegnere automobilistico, ha esaminato le diverse proposte di vetture sul mercato e sintetizza così: “Al contrario delle BEV, le Hybrid in Italia hanno successo. Tra queste, le Mild sono le più vendute, trascinate dalla Panda, che è solo Mild e garantisce riduzione della CO2 quanto basta e riavviamenti motore molto silenziosi. Le Full Hybrid sono le più consistenti: non richiedono ricarica esterna della batteria, riducono la CO2 emessa in città dal 15% al 50%. Le Plug-in sono ideali per chi percorra non più di 60 km al giorno e poi le possa ricaricare di notte con una wallbox. Sono molto valide fuoristrada se con motore elettrico al posteriore, che facilita molto gli spunti sulle forti pendenze”.
Fabio Mingrino, President & Ceo – Nidec FIR group: “Differenti processi industriali impiegano calore e di questi molti non potranno essere elettrificati, per cui anche le tecnologie dell’idrogeno e del nucleare dovranno trovare spazio e sviluppo e dobbiamo ricordare che dietro ogni cosa, in questo contesto, ci sono sempre strategie di lungo periodo per renderne fruibili i risultati, oltre che il lavoro di moltissime persone. Strategie che vanno declinate in modo profondo e perseguite con convinzione”.
Il consulente tecnico Mario Petronio ha analizzato gli sviluppi più recenti nel campo delle vetture BEV, “in particolare quelli relativi ai processi fortemente ecoimpattanti (estrazione del Litio), di grossa rilevanza sociale (estrazione del Cobalto con forte lavoro minorile) o di politica internazionale (dipendenza dalla Cina per le Terre Rare). In campo più specificatamente tecnico ho evidenziato i vantaggi delle nuove Blade Batteries, delle Sodium-ion Batteries e, in prospettiva futura, delle Solid-State Batteries. Infine, degni di nota sono i nuovi processi di ricarica e la possibilità di scendere a tempi di 5 minuti, come per le vetture termiche”.