In seguito dichiarazioni del presidente Draghi alla plenaria del parlamento europeo sul costo sostenuto dal Paese per il “superbonus 110%”, il Presidente di Federazione Anie Filippo Girardi ha commentato: «Sicuramente i bonus edilizi hanno stimolato il mercato delle costruzioni, ma adesso sarebbe necessario che il governo mettesse a disposizione risorse per stimolare gli investimenti verso uno sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili che consentirebbe, in prospettiva, alle nostre fabbriche di produrre utilizzando l’energia verde autoprodotta».

La linea seguita dal Premier e dal Ministro Cingolani volta ad incidere sui tempi delle autorizzazioni degli impianti di rinnovabili è giusta e serve ulteriormente insistere, ma in parallelo il Governo dovrebbe lavorare a misure che incentivino le imprese, e i privati, ad installare o incrementare la produzione di energia da fonte rinnovabile, rendendo competitivo e semplice il cosiddetto auto-consumo

«In altri termini» ha aggiunto Girardi «bisognerebbe incentivare la produzione fotovoltaica, in modo che la fabbrica si alimenti con l’energia che auto-produce. Spesso tuttavia ci si scontra con vincoli normativi (come ad es. l’autorizzazione paesaggistica in zona industriale o sulle pensiline di un parcheggio) e con tempistiche autorizzative lunghe. In questo caso specifico, per ridurre le tempistiche e andare incontro alle esigenze delle imprese proponiamo di far rientrare tutti i tetti nelle aree idonee, salvo quelli che rientrano in zone vincolate dai beni culturali, permettendo di realizzare gli impianti fotovoltaici in edilizia libera indipendentemente dalla loro potenza, o almeno fino a 1 MW».

Inoltre, la presenza di numerose imprese energivore richiederebbe lo sviluppo di impianti eolici e fotovoltaici di grande taglia e quindi la possibilità di stipulare contratti PPA (Power Purchase Agreement) di lungo termine a prezzi più vantaggiosi.

Anie: Osservatorio sistemi di accumulo

L’aggiornamento del report “Osservatorio sistemi di accumulo” di Anie presenta il trend delle installazioni di energy storage in Italia registrati dal sistema Gaudì di Terna. Al 31 marzo 2022 risultano installati ben 95.869 sistemi di accumulo (SdA), per una potenza complessiva di 527 MW e una capacità massima di 977 MWh. A questi si aggiungono gli impianti di Terna per complessivi 60 MW e 250 MWh.

In rapida crescita le installazioni, per trimestre, da inizio 2021 (Q1 2021).

La tecnologia più diffusa è quella a base Litio (98,2% del totale) seguita da quella a base di Piombo (1,4%). Si registrano 120 batterie a volano e 111 supercondensatori.

La quasi totalità (94%) dei SdA è di taglia < 20 kWh con una netta prevalenza dei sistemi di capacità compresa tra 5 e 10 kWh (45%) e di quelli con capacità inferiore a 5 kWh (25%) e compresa tra 10 kWh e 15 kWh (23%). 

La principale configurazione utilizzata per i SdA è quella “lato produzione in corrente continua”, che ricopre il 73% del totale, mentre quella “lato produzione in corrente alternata” e quella “lato post produzione” ricoprono rispettivamente il 9% e il 18%. Il 99,9% risulta abbinato a un impianto fotovoltaico, di cui il 97% di taglia residenziale.

La Lombardia è la regione con il maggior numero di sistemi installati (22.751 SdA per una potenza di 112 MW e una capacità di 213 MWh), seguita dal Veneto (14.577 SdA per 76 MW e 156 MWh), dall’ Emilia-Romagna (9.660 SdA per 58 MW e 100 MWh) e dal Piemonte (7.356 SdA per 52 MW e 85 MWh).

Rimangono fermi a quota un impianto i SdA stand-alone, i SdA abbinati a centrali termoelettriche ed i SdA a celle a combustibile; rimangono a quota due unità i SdA abbinati a impianti eolici.

I dati del 2022

Il trend del 2022, periodo gennaio-marzo (Q1), è in notevole crescita per numero, potenza e capacità di accumulo rispetto ai trimestri precedenti. Le installazioni si attestano a 20.832 unità per una potenza di 123 MW e una capacità di 264 MWh.

Analizzando la tipologia di configurazione si conferma lo spostamento delle nuove installazioni verso quelle “lato produzione in corrente continua” rispetto ai periodi precedenti. Nel Q1 2022 questa configurazione ricopre il 91% delle installazioni, mentre le configurazioni “lato produzione in corrente alternata” e “lato post produzione” ricoprono rispettivamente il 4% e il 5%.

Tutte le Regioni nel Q1 2022 hanno consolidato un segno positivo rispetto al periodo gennaio-marzo del 2021 relativamente al numero di installazioni, alla potenza e alla capacità installate.

Anie Rinnovabili ritiene che il risultato conseguito nei primi tre mesi del 2022 sia frutto dei meccanismi di cessione del credito e sconto in fattura relativi alle detrazioni fiscali non solo del Superbonus 110%, ma anche della ristrutturazione edilizia 50%. 

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