La transizione energetica dell’Ati
Il 14 e 15 settembre si è svolto a Carpi il 78° Congresso Nazionale di Ati, centrato sulla transizione
La relazione tra Ati e la transizione energetica, quindi la connessione intima con l’ecosistema del powertrain è esplicitata dal tema “Transizione Energetica: ricerca e innovazione per l’industria, le comunità, il territorio”.
Al congresso dell’Ati la protagonista è la transizione
Il 14 e 15 settembre si è svolto a Carpi, in provincia di Modena, il 78° Congresso Nazionale dell’Associazione Termotecnica Italiana. Citiamo gli interventi pomeridiani, che hanno illustrato casi studio e sensibilità sul tema. Il primo è stato quello di Marco Baratieri, Professore della Libera Università di Bolzano, con un approfondimento su tecnologie e applicazioni sulla produzione di combustibili rinnovabili da biomassa e rifiuti; Nicola Troiano, del Gruppo Hera, ha illustrato l’Impianto “Power to Methane” come sistema di accumulo di energia elettrica da fonti rinnovabili; Bruno Grispino, della Cpl Concordia, ha posto l’accento sul tema “Transizione energetica e Sostenibilità” portando l’esperienza della stessa Cpl, di cOncordia sulla Secchia, nella bassa modenese. Davide Coduri, di Ksb Italia, ha invece parlato delle PaT, Pump as Turbine, e del conseguente recupero di energia, fino agli esempi di applicazione per sfruttare il potenziale idroelettrico. In chiusura Antonio Panvini, Direttore Generale del Cti (Comitato termotecnico italiano energia e ambiente), ha approfondito il ruolo della normazione tecnica tra stato dell’arte e innovazione, a supporto delle sfide della transizione energetica.
La traduzione istituzionale della transizione Ati
La mattina è stata riservata agli interventi istituzionali. Paolo Tartarini, delegato del Rettore per le problematiche energetiche e l’edilizia di Unimore; Mario Ascari, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi; Massimo Borghi, direttore del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – UniMore, Riccardo Righi – assessore all’Urbanistica della città di Carpi.
A Carpi si coltivano ingegneri
Il congresso è stato inoltre l’occasione per inaugurare il nuovo polo universitario Fondazione CdR di Carpi Dip. di Ing. “Enzo Ferrari” – Dief Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, concepito per affiancare ai contenuti propri dell’ingegneria meccanica e industriale le tematiche innovative volte alla transizione verso la sostenibilità e per fornire competenze in ambito di robotica, automazione industriale, materiali innovativi, intelligenza artificiale e IOT, oltre a offrire una simbiosi con il mondo universitario e favorire la contaminazione fra l’attività di ricerca e quella di sviluppo attraverso la nascita di start-up e spin-off accademici.