AS Labruna: buona la nona al Mets
Al Mets As Labruna si candida a system integrator. Tra le novità il Power Bank 30, il Power Shunt, il Maradea elettrico e i gruppi di bordo ad Hvo
AS Labruna si accinge a obliterare per il nono anno consecutivo il biglietto d’accesso al Mets di Amsterdam, e lo fa consacrandosi a system integrator. Senza alienarsi dalle radici di distributore di motori Fpt Industrial e Fnm, nel corso degli anni ha accelerato nella direzione della sostenibilità e della fornitura di servizi integrati. Non ultima, la progressiva elettrificazione della linea d’asse.
Che sia AS che sia e-vision la best practice è comune
Il comune denominatore di AS Labruna e di e-vision è la capacità di modulare l’architettura della catena cinematica e dei servizi correlati, in primis l’assistenza, sulle esigenze della specifica applicazione. Per valorizzare una proposta sempre più articolata, al Mets AS Labruna ha allestito uno stand di 50 metri quadri. Un concetto ribadito dallo stesso Ceo, Massimo Labruna. «Il nostro obiettivo, anche qui, al Rai di Amsterdam, è di proiettarci nella cerchia dei principali system integrator della elettrificazione in campo internazionale».
Al Mets tra conferme e novità
Tra le conferme, agganciate all’ottica distributiva, c’è il Blue Hybrid System, in una versione con cilindrata ridotta, applicata al 13 Hpf, con un termico da 1,3 litri. Sono tre le novità portanti di AS Labruna al Mets, accomunate dall’idea di “democratizzazione” della propulsione elettrica. Elettrificazione, quindi, alla portata di tanti, non di pochi. «Siamo orgogliosi del Power Bank 30, il primo e unico generatore a zero rumore, che delega una fuel cell a metanolo a ricaricare il pacco batterie. Tre le segmentazioni: 10 kWh, 20 kWh e 30 kWh di capacità. C’è un inverter che in trifase consente di attingere fino a 30 chilowatt durante i picchi. Grazie a due latte di metanolo da 60 litri riusciamo a stoccare fino a 150 kWh di energia. Il Power Bank 30 si candida quindi ad applicazioni prestigiose, come le funzioni hotel di mega yacht, affidandosi allo stesso concetto delle power bank dei cellulari. Il Power Bank 30 è letteralmente l’unico generatore che non produce alcun rumore».
Power Shunt all’Innovation Lab
«Partecipiamo all’Innovation Lab del Mets» prosegue Labruna «con il Power Shunt, un modulo posizionato nel bel mezzo della linea d’asse, che consente di fare refittig o ibridizzare la barca in modo semplice. È un dispositivo stand alone, leggero e compatto». Anche in questo caso è l’economicità il grimaldello per scardinare le resistenze degli armatori, spesso scoraggiati dai costi onerosi dell’ibrido convenzionale. «Col Power Shunt siamo in grado di erogare fino a 100 chilowatt di motore elettrico con un costo abbordabile» riprende Labruna. «Vorrei sottolineare che i rapporti di riduzione che abbiamo congegnato sono di 2:1, 3:1 e 5:1, applicabili dunque anche a barche da lavoro. In questo modo i cantieri sono in grado di avvalersi di motori elettrici dalle coppie elevatissime, con un regime anche di 9.000 giri. Le leve di comando sono due, una per la gestione del termico e un’altra per l’elettrico».
Ci sono anche il Maradea e i gruppi a Hvo
Il sistema propulsivo chiamato Maradea è applicato a un Vetus da 40 cavalli, per approfittare della vetrina olandese, ma è accoppiabile con qualsiasi motore. C’è anche un full electric, della famiglia Maradea, potenza 10 chilowatt, con una trasmissione a cinghia che supporta l’elica nella gestione di valori di coppia tutt’altro che banali. Ultima novità in ordine di citazione, la gamma di generatori a bordo alimentati a Hvo. Una scelta, quella dei biocarburanti, condivisa con Fpt Industrial. Allo stand porteranno un picco gente da 3 chilowatt, motorizzato da uno Yanmar meccanico, con alcune modifiche all’iniezione per redensero compatibile all’olio idrogenato. Insomma, come a ribadire che il ciclo diesel non è morto, perché esistono modalità di utilizzo in linea con la sostenibilità.