Ascomac Unimot. All’Ecomondo il Position Paper e il 4.0
Ascomac Ecomondo: a Rimini la Federazione ha fatto una doppietta. Due i seminari che hanno vista protagonista la Federazione nazionale commercio macchine: ‘Il paradigma del gas. Una declinazione per ogni applicazi0ne’ e ‘Le macchine e i motori nell’era dell’industria 4.0′. Ci soffermeremo soprattutto sulla partecipazione al seminario mattutino sul gas. Un contenitore sull’effervescenza di questo […]
Ascomac Ecomondo: a Rimini la Federazione ha fatto una doppietta. Due i seminari che hanno vista protagonista la Federazione nazionale commercio macchine: ‘Il paradigma del gas. Una declinazione per ogni applicazi0ne’ e ‘Le macchine e i motori nell’era dell’industria 4.0′.
Ci soffermeremo soprattutto sulla partecipazione al seminario mattutino sul gas. Un contenitore sull’effervescenza di questo combustibile a qualsiasi latitudine applicativa che ha visto l’ouverture di Ascomac Unimot sullo Stage V.
L’incontro rivierasco è stato infatti lo scenario prescelto da Unimot per la presentazione ufficiale del Position Paper.
Ascomac Ecomondo e il Position Paper
Per chi volesse addentrarsi nel breviario della normativa ormai incombente (un anno volerà sulle ali dell’adrenalina per il fatidico evento, che riduce ai minimi termini le emissioni di particolato e ossidi di azoto dei motori diesel), trovate il testo completo sul sito Ascomac.
IL POSITION PAPER COME APPARE SUL SITO ASCOMAC
Position Paper e la transizione
Ascomac Ecomondo e la regolamentazione dello stock pilling. Una delle peculiarità dello Stage V riguarda la severità dei termini temporali della transizione. Non c’è spazio per deroghe o interpretazioni. Per la precisione: «I motori di transizione (che devono essere comunque prodotti entro il 31.12.2018) e, se del caso, le macchine su cui sono installati motori di transizione, possono essere immessi sul mercato durante il periodo di transizione purché la macchina su cui è installato il motore di transizione abbia una data di fabbricazione non più tardi di 18 mesi successivi all’inizio del periodo di transizione, e ulteriori 6 mesi per l’immissione della macchina sul mercato».
Le uniche eccezioni riguardano le potenze comprese tra 56 e 130 chilowatt, procrastinate di un anno, gli Oem che producono meno di 100 macchine l’anno, le macchine fisse e le pompe anticendio mobili.
Ascomac e le domande frequenti
Ascomac Ecomondo e le curiosità. Chiamiamole così, le Faq, o Frequently asked questions, e consideriamole una sollecitazione e un’appendice. Cibo per esercitare la memoria, escamotage retorico per completare la narrazione.
Ecco, per esempio, il passaggio che coinvolge i generatori prime power e concede tregua agli stand-by: «Una macchina si definisce stazionaria o fissa quando è destinata ad essere istallata in modo permanente in un sito per il suo primo impiego e a non essere spostata, su strada o con altro modo di trasporto, tranne che al momento della spedizione dal luogo di fabbricazione al luogo di istallazione. In tutti gli altri casi la macchina è da intendersi mobile».
Curiosità in senso stretto potrebbe essere invece questa, che si trova per ultima, tra le cinque Faq del Position Paper: Può una parte del motore essere spedita smontata? «Sì, limitatamente al sistema di recupero dei gas di scarico (after-treatment system), ad eccezione del sistema egr e della turbina. In questo caso comunque bisognerà attivare una procedura e un registro per il montaggio delegato all’Oem (delegated assembly)».
A scanso di dubbi, a seguire trovate qui di seguito il documento completo:
POSITION PAPER. LA VIA PIÙ BREVE PER ARRIVARE AL TRAGUARDO DELLO STAGE V
In sintesi, Ascomac Unimot insiste sul senso di opportunità della normativa, che non deve essere interpretata dagli attori del comparto tanto come una mannaia quanto come una straordinaria opportunità di crescita, all’insegna del rispetto del lavoro e degi addetti, della sicurezza e della salvaguardia ambientale.
Ascomac e il 4.0
Ascomac Ecomondo e il 4.0, parte da qui il seminario pomeridiano, sul solco del Cantiere a impatto zero che rappresenta una delle bandiere della Federazione.
Termine vago e mellifluo, 4.0, che pure contiene gli embrioni di quello che sarà il futuro prossimo del fare impresa, nel mondo dell’edilizia, delle infrastrutture e del movimento terra. E non solo.
Le macchine e i motori nell’era dell’industria 4.0
Ascomac Ecomondo e un’ospite illustre, nella pur sfavillante delegazione di relatori: Federica Brancaccio, Presidentessa di Federcostruzioni, la rete delle imprese coinvolte nell’edilizia. Il suo intervento è stato orientato al tema: Digitalizzare per collaborare: la messa in rete della filiera.
Luca Nutarelli, Segretario Generale Unacea, si è focalizzato sul legame tra la connettività e l’interconnessione nel contesto di sua competenza: Macchine per costruzioni e industria 4.0.
Ruggero Riva, Presidente di Ascomac, ha fatto gli onori di casa e ha coniugato il verbo del 4.0 nel modo più vicino a Confcommercio, cioè quello della distribuzione e dei servizi: La distribuzione delle macchine e l’erogazione dei servizi nell’Industria 4.0.
Marco Prosperi, Direttore Assodimi/Assonolo, ribadisce il concetto di digitalizzazione: Il noleggio 4.0 – La digitalizzazione nell’erogazione dei servizi.
Con Giovanni Amendolia ci accingiamo a chiudere il cerchio, grazie alle riflessioni su: Progettazione, costruzione e consegna al cliente finale di macchine ed impianti in ottica 4.0.