Assali Stefen ha cambiato marcia rinnovando l’offerta sui diversi fronti di mercato, dopo il trasferimento dallo storico stabilimento di Campagnola di Zevio al nuovo polo di Vallese di Oppeano (Verona). La società, protagonista nel muscoloso comparto degli assali e sospensioni per rimorchi e semirimorchi industriali, oltre a concentrare ‘in casa’ la produzione delle unità a marchio Ror di cui detiene la licenza esclusiva dal 2011, ha messo a segno nel corso del 2016 una doppietta di novità elevando il carattere premium del proprio brand originale.

Sul fronte del trasporto pesante, la principale ‘new entry’ è costituita dalla nuova gamma di assali fissi e autosterzanti serie GB con portate fino a 14,2 tonnellate. L’inedito mozzo, caratterizzato da cuscinetti e relativo interasse maggiorati, è stato specificatamente progettato per sopportare in sicurezza gli elevati carichi laterali derivanti dall’attrito dei pneumatici durante le sterzate a velocità sostenuta. L’adozione del freno a disco da 430 millimetri di diametro con pinza Knorr tipo SN 7 di ultima generazione, garantisce efficienza e affidabilità anche in caso di frenate continue e ripetute. Le versioni autosterzanti della gamma GB raggiungono un angolo massimo di 20 gradi e sono allestite con snodi heavy duty caratterizzati da un’ottima resistenza all’usura e una ridotta manutenzione. Gli ingegneri hanno prestato attenzione anche al correttore di sterzo, perfezionato per migliorare il riallineamento in uscita dalle curve.

Sospensioni Stefen SL9

Relativamente al ramo sospensioni, l’ultima novità partorita da Assali Stefen è rappresentata dalla nuova sospensione pneumatica integrale SL 9, progettata sull’esperienza decennale della CS 9 iT. L’inedita sospensione, che affianca a listino la supercollaudata unità senza quindi determinarne l’uscita dalla produzione, è pensata per l’equipaggiamento di qualsiasi tipo di assale fisso o autosterzante, sia con freni a disco che a tamburo. La SL 9, concepita per portate fino a 9 tonnellate, conserva il principio dei bracci saldati in sostituzione delle balestre e si distingue per l’adozione di innovativi acciai ad alta resistenza. Grazie all’impiego di queste leghe di ultima generazione e all’allestimento di un minor numero di componenti ausiliari, la nuova sospensione vanta una ridotta tara complessiva (circa 20 chili in meno rispetto alla CS 9 iT). In più la ridisegnata geometria dei bracci garantisce una maggiore rigidità torsionale con ovvi benefici in termini di stabilità al rollio. Secondo quanto dichiarato dai vertici della società veneta, la SL 9 sarà declinata in cinque versioni. Al momento è stata presentata ufficialmente solo la prima denominata ‘Trc’ (Top Rear Chamber), caratterizzata dal montaggio dei cilindri del freno in posizione protetta sopra l’assale.

 

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