Assiot, giornata economica, un evento celebrato a braccetto con Assofluid. Quando parlammo con Tomaso Carraro, all’epoca alla presidenza sia di Assiot che di Eurotrans, sull’associazione, che raggruppa le imprese italiane del comparto ‘sistemi di trasmissione, movimento e potenza, soffiava il vento dell’ottimismo in ragione del quadro congiunturale.

Passando ai giorni nostri, nonostante lo spettro della stagnazione incomba nuovamente sull’economia italiana, questo comparto si conferma vivace.

ASSIOT e il nuovo corso. Al timone c’è Assunta Galbiati

Assunta Galbiati ha assunto le redini di Assiot e ci ha rilasciato alcune impressioni sull’interazione con Assofluid e sulla congiuntura attuale. Troverete l’intervista integrale sul numero di giugno di DIESEL.

ASSIOT E ASSOFLUID. LA GIORNATA ECONOMICA

Potrebbe gentilmente riassumere i punti di contatto tra Assiot e Assofluid e descrivere il processo di convergenza tra le due associazioni?

Entrambe le associazioni rappresentano comparti della trasmissione di potenza, pur distinguendosi per le tecnologie che utilizzano. ASSIOT è attiva nel settore della meccanica, rappresentando i costruttori di organi di trasmissione e ingranaggi, mentre Assofluid in quello della pneumatica e dell’oleodinamica.

Il processo di convergenza tra le due associazioni è nato, e si è sviluppato, innanzitutto come risposta alle esigenze e alle richieste delle aziende stesse: le aziende, infatti, utilizzano già un mix di tutte le tecnologie disponibili per realizzare i sistemi e la componentistica dell’industria di settore tanto che è di fatto impossibile, e certamente anacronistico, parlare ancora oggi di sistemi di trasmissione prettamente meccanici.

Le associazioni hanno compreso il grande cambiamento che sta attraversando il panorama dell’industria italiana e gli sono andate incontro.

Il settore dell’ingranaggeria continua a essere un volano del Made in Italy o soffre la concorrenza asiatica?

Sono convinta che l’ingranaggeria Made in Italy continuerà ad essere centrale e molto importante anche nei prossimi anni: ciò che rende il Made in Italy vincente nel panorama internazionale è la costante attenzione degli imprenditori alle esigenze dei clienti, e la loro capacità di offrire soluzioni su misura, sempre al passo con l’evoluzione tecnologica e del mercato. Questa caratteristica ci mette un po’ più al riparo dalla concorrenza asiatica che, invece, ha il suo punto di forza nella capacità di realizzare grandi quantità a prezzi competitivi , dunque, nella produzione standard.

Quale settore traina la produzione all’interno dell’universo Assiot, in riferimento alle applicazioni mobili e stazionarie (quelle a cui si rivolge la rivista DIESEL)?

Per darvi una risposta completa, occorre innanzitutto fare una distinzione tra termini quantitativi e termini qualitativi: in volume il comparto che traina il settore è sicuramente quello dei cuscinetti, delle guide lineari, e della relativa componentistica a cui può essere attribuito circa un terzo della produzione nazionale del settore; dal punto di vista qualitativo, invece, i comparti più competitivi sono indubbiamente quello dei sistemi di trasmissione e quello dell’ingranaggeria che, storicamente, hanno fatto registrare le performance migliori, tanto nel presidio del mercato nazionale, quanto, nella capacità di penetrare i mercati internazionali.

Movimento in… movimento

Un powertrain realmente elettrico non si traduce nella semplice sostituzione del termico con asincrono e pacco batterie. Come affrontano gli associati la transizione verso l’elettrificazione? Bonfiglioli, per esempio, ha recentemente inaugurato a Forlì la divisone elettromobilità.

Le aziende, al proprio interno ma anche attraverso collaborazioni con partner esterni, stanno creando nuovi ‘percorsi formativi’ per colmare il gap di competenze, che in questo momento è forse il problema maggiore con cui si trovano a scontrarsi.

Su questo tema, anzi, c’è un problema che anche le realtà più strutturate sono impossibilitate a risolvere da sole e, al quale, tentano di dare risposta rivolgendosi ad “ambiti collaborativi” come le associazioni di settore: sto parlando della formazione della filiera, che gioca un ruolo fondamentale nella competitività dell’industria italiana. I grandi player sono in grado di formare da soli i propri collaboratori ma, per diffondere le competenze necessarie anche tra i collaboratori dei loro fornitori, hanno bisogno che si mettano in campo “azioni di sistema”.

ASSIOT, fino a ieri, e, da oggi, FEDERTEC, proprio per andare incontro alle esigenze degli associati, propone percorsi formativi ad hoc, in modo da poter rendere questo cambiamento epocale del mondo industriale alla portata di tutti.

INSIEME ANCHE ALL’EIMA

È possibile immaginare una maggiore interconnessione tra i grandi player tedeschi della trasmissione di potenza e gli associati Assiot, nell’ottica della penetrazione nei mercati cinese e indiano e in risposta all’attivismo dei concorrenti americani (basti pensare alla campagna acquisti di Dana in Italia. Un vostro associato, Oerlikon, è l’ultimo tassello inglobato)?

La concorrenza con cui ci troviamo ad avere a che fare è quella asiatica e statunitense, due industrie molto forti che si caratterizzano, l’una con l’offerta di grandi quantità a prezzi vantaggiosi e l’altra per la disponibilità di risorse e la conseguente capacità di acquisizione che ha manifestato: l’esempio di Dana è perfetto in tal senso; tuttavia, anche in questo caso va sottolineato che un colosso di queste dimensioni ha comunque deciso di collocare in Italia la sua seconda unità produttiva al mondo, anche per via del mercato e della cultura che un Paese come il nostro ha in questo settore.

Partendo dall’assunto che l’industria italiana è caratterizzata da Pmi e fornisce soluzioni ad hoc per i suoi clienti sempre al passo con l’evoluzione tecnologica e quella tedesca, invece, è strutturata quanto quella americana e cinese ed offre prodotti standard di grande qualità, sintetizzando un po’, potremmo dire che, se fossimo davvero capaci di mettere insieme le nostre migliori caratteristiche, saremmo senza ombra di dubbio, i migliori fornitori al mondo e non dovremmo temere né l’una né l’altra concorrenza…

In primo piano

Diesel of the Year 2025. Apoteosi Hyundai

L’astro coreano si riflette anche sul Diesel of the Year, dopo avere lanciato la Corea del Sud nell’empireo delle nazioni che contano, il cinema nell’antologia d’essai, il K-pop nella playlist degli adolescenti di tutto il mondo. L’edizione 2025 è appannaggio dei DX di Hyundai, 4 e 6 cilindri modula...

Articoli correlati

AB presenta il Report di Sostenibilità 2023

“La sostenibilità deve essere parte naturale di tutti i nostri processi e obiettivi – afferma il Presidente di AB Angelo Baronchelli – perché solo così possiamo contribuire al benessere dell’ambiente e della società, garantendo al tempo stesso la prosperità del nostro business nel lungo termine.”...