Assogasmetano ha comunicato il Position paper
Assogasmetano mette nero su bianco la sua posizione nel Position paper, che potete scaricare integralmente a fondo pagina
Assogasmetano affila le armi e rilancia la candidatura del metano a vettore della transizione, con un Position paper che difende a spada tratta il gas metano e, con ancora maggior vigore, in forma liquefatta e di derivazione dalle biomasse. A proposito di gas metano, trovate qui l’accordo tra Fpt e Landi Renzo, e l’avventura di Ngv Powertrain.
Il Position paper di Assogasmetano: linee generali
- Negli ultimi anni l’uso del metano nel settore dei trasporti si è evoluto e ha avuto due importanti linee di sviluppo:
a. L’impiego del metano in forma “liquida” – LNG che ha consentito di sostituire le bombole con i più leggeri serbatoi criogenici e di aumentare l’autonomia dei veicoli, trovando successo nel settore dei veicoli pesanti (autocarri e autoarticolati, con quote di mercato che raddoppiano ogni anno e oggi raggiungono il 4%) e degli autobus a lunga percorrenza.
b. La diffusione del bio-metano – derivato dagli scarti agricoli e dai rifiuti urbani (Forsu) – che elimina l’emissione di CO2 e il conseguente effetto serra (tipico delle risorse fossili) e garantisce la creazione di una “economia circolare”.
- Il successo del metano è stato supportato dalle tecnologie e dalla capacità di innovazione delle aziende italiane specializzate nella componentistica che hanno saputo cogliere le opportunità, diventando imprese di grandi dimensioni, competitive a livello internazionale e, in alcuni casi, leader a livello mondiale.
- Per le principali associazioni di categoria del settore:
a. Il metano risulta la miglior soluzione sostenibile applicabile nel breve termine ed in particolare, grazie al GNL, per il trasporto merci a lunga distanza.
b. Per le auto elettriche, il punto di svolta avverrà quando il loro prezzo sarà equivalente a quello delle auto a combustione interna e le infrastrutture di ricarica avranno raggiunto un’adeguata diffusione.
c. L’idrogeno potrà essere nel medio-lungo periodo, e soprattutto per il lungo raggio (merci), la scelta strategica dell’Europa nel confronto competitivo globale.