B2Press Samoter. Vis-à-vis con gli OEM

B2Press Samoter. Verona Fiere, nel parterre di tavoli ‘apparecchiati’ per l’occasione, ci aspettano i costruttori del movimento terra e del sollevamento che hanno aderito all’iniziativa. Quale iniziativa? Alla vigilia del Samoter un’agenda B2B, realizzata dagli organizzatori, ci ha consentito di tracciare la propensione della catena cinematica alla riconversione elettrica, soprattutto per le applicazioni più esposte a questo processo: mini-escavatori, mini-pale e sollevatori. Le impressioni riportano una progressiva e inesorabile penetrazione dell’elettrificazione. Difficile però azzardare previsioni sulla tempistica di questa diffusione. In base a quanto abbiamo strappato ai nostri interlocutori è plausibile che il terzo decennio del secolo parlerà ancora la lingua di Rudolf: il ciclo diesel. A seguire una carrellata parziale dei contributi. Il testo completo del reportage sul B2Press Samoter lo trovate su DIESEL di Marzo. Cominciamo dal sollevamento.

SAMOTER INNOVATION AWARDS

Dicono quelli di Merlo: «L’E-Worker è un sollevatore compatto, con batterie al piombo, ha otto ore di autonomia, con una ricarica di 8/10 ore e la possibilità di staccare le batterie. Oggi abbiamo deciso di investire su una macchina compatta, dalle dimensioni quasi equivalenti a un carrello elevatore, il primo vero sollevatore telescopico elettrico».

Gli apostoli dell’elettrico concedono una chance al termico

JLG invece ci accoglie con una sorpresa. Loro, votati da tre lustri all’elettrico, hanno in serbo quel compromesso chiamato ibrido… Del resto le formule magiche non esistono e ogni applicazione rivendica specifiche esigenze. «Il motore sarà probabilmente un 2,5 litri. La movimentazione rimane elettrica, il termico alimenta la batteria. La consegna è prevista nel corso di quest’anno, in Italia».

B2Press Samoter
Una veduta parziale dello spazio di networking tra giornalisti e funzionari degli espositori del Samoter che si sono prestati all’iniziativa.

SAMOTER DAY. IL MOVIMENTO TERRA, IN SINTESI

Transitando verso le macchine alle quali è richiesta maggiore mobilità in cantiere, sentiamo l’obbligo di esordire con chi più ha investito nell’elettrificazione: Bobcat e Wacker Neuson. Gli americani in orbita Doosan vedono: «Due esigenze diverse, da parte dei clienti. Una riguarda la demolizione di interni dove risulta complicato il sistema di ventilazione con i motori diesel, principalmente sotto i 25 chilowatt». L’altra coinvolge la leva politica e normativa, particolarmente forte nel Nord Europa, come testimoniano alcuni utilizzi della E10e, mini-escavatore con batterie agli ioni-litio. Wacker Neuson si presenta come l’avanguardia ‘elettrica’ in cantiere, da oramai una decade. Loro procedono col timone dritto verso il full electric. Dell’ibrido non vogliono saperne. Sulle taglie di Wacker Neuson vedremo qualche anteprima al Samoter? Ci pensa Sampierana: «Porteremo un 14 quintali totalmente elettrico, che sarà pronto nel 2021».

Hyundai e Komatsu: in Estremo Oriente l’ibrido funziona

Anche per Hyundai Verona sarà la quinta di una presentazione: «Mostreremo un mini-escavatore ibrido da 1 tonn, in grado di lavorare anche in modalità esclusivamente elettrica». Salendo di stazza, quelli di Komatsu ne sanno qualcosa: «Il nostro escavatore ibrido ha una quindicina d’anni, siamo ormai alla quarta generazione. Il motore elettrico eroga coppia ai bassi regimi, il diesel agli alti regimi, la combinazione dei due conferisce un’operatività molto efficiente».  In chiusura, Perlini ‘mette in ghiaccio’ le batterie. Almeno per il momento: «Per il momento pensiamo che andare sull’elettrico per un dumper con le nostre potenze la vedo dura. Il motore più piccolo che abbiamo è da 550 cavalli».

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