Batterie ausiliarie Agm, da Fiamm una nuova fornitura per applicazioni ibride
Le batterie ausiliarie Agm (Absorbent glass material) per sistemi start&stop fanno parte della gamma Fiamm (qui un nostro approfondimento sulla reazione dell’azienda all’emergenza sanitaria) già dal 2010: l’azienda veneta ha finora superato gli 8 milioni di unità prodotte, tra lo stabilimento cinese di Wuhan e quello italiano di Avezzano, in Abruzzo. Ora arriva una nuova […]
Le batterie ausiliarie Agm (Absorbent glass material) per sistemi start&stop fanno parte della gamma Fiamm (qui un nostro approfondimento sulla reazione dell’azienda all’emergenza sanitaria) già dal 2010: l’azienda veneta ha finora superato gli 8 milioni di unità prodotte, tra lo stabilimento cinese di Wuhan e quello italiano di Avezzano, in Abruzzo. Ora arriva una nuova fornitura OEM per applicazioni ibride: accanto alla batteria 12Ah (già conosciuta con il nome di VR200) ora è anche disponibile la versione 10Ah, la VR170.
Batterie ausiliarie Agm Fiamm, nel dettaglio della tecnologia
Per chi ha poca familiarità con l’acronimo Agm, ecco una chiara spiegazione fornita da Fiamm: «Grazie a uno speciale separatore microporoso (Absorbent Glass Material), impregnato con una quantità controllata di elettrolito, l’ossigeno liberato dalla piastra positiva a seguito della dissociazione dell’acqua, durante la fase di ricarica, può migrare fino a quella negativa, dalla quale viene fissato per poi ricombinarsi con l’idrogeno, ripristinando l’acqua che si era dissociata. Si instaura cosi un ciclo elettrochimico chiuso, in principio, senza alcuna emissione di gas all’esterno e senza consumo di acqua».
Caratteristiche uniche per gli OEM
Sebbene facilmente confondibile con una batteria per applicazioni moto di pari dimensioni, le batterie sviluppate specificatamente per gli OEM hanno caratteristiche uniche. Ne riassumiamo alcune: box e coperchio realizzati in stampi di proprietà con polimeri di polietilene e polipropilene; utilizzo della tecnologia CoS (Cast on Strap, vale a dire la fusione in automatico in lega di piombo sopra le piastre atta e tenere le stesse unite in modo da formare il cosiddetto gruppo piastre) per la realizzazione delle saldature; coperchio termosaldato e non incollato; specifici terminali in piombo con inserto filettato; resistenza ai numerosi cicli start&stop; inserto anti-esplosione.