Il consiglio di amministrazione di Carraro, leader mondiale nei sistemi di trasmissione per veicoli off-highway e trattori specializzati, ha approvato il 27 marzo il progetto di Bilancio 2022. 

“Il nostro percorso di crescita è proseguito anche nell’esercizio 2022, un risultato che acquista maggior valore anche perché avvenuto in un contesto macroeconomico incerto. Il fatturato, che si è attestato ad oltre 760 milioni di euro, è superiore alle stime contenute nel piano strategico a conferma che i nostri mercati di riferimento sono solidi e che gli importanti investimenti in ricerca e sviluppo effettuati iniziano a produrre i propri frutti. Le nostre soluzioni di prodotto stanno, infatti, incontrando l’interesse di tutti i principali costruttori mondiali di macchine agricole e movimento terra – ha commentato Enrico Carraro, Presidente del Gruppo. – Molto interessanti in particolare i nuovi progetti legati all’elettrificazione, sia nell’ambito delle trasmissioni per trattori specializzati sia per veicoli industriali di ultima generazione, quali camion ibridi ed elettrici”. 

“La visibilità sugli ordini evidenzia un’ulteriore crescita del fatturato nel 2023 – ha concluso Carraro. – A livello di scenario rimarranno alcune incertezze legate al quadro macroeconomico globale e alla capacità di far fronte alle richieste di aumento dei volumi. Abbiamo però messo in campo diverse azioni in modo tale da poter affrontare al meglio questa nuova fase di sviluppo a beneficio del Gruppo”. 

Carraro nel 2022: ricavi ed Ebitda 

Il fatturato consolidato 2022 raggiunge i 762 milioni di euro, in incremento del 18,4% rispetto ai 644 milioni di euro del precedente esercizio. L’Ebitda al 31 dicembre 2022 è pari a 59 milioni di euro (7,8% sul fatturato) in incremento del 7% rispetto ai 55 milioni di euro (8,6% sul fatturato) del 2021.

A livello macro il 2022 il settore agricolo il 2022 è stato caratterizzato da una sostanziale stabilità dei volumi, pur con dinamiche differenziate nelle varie aree del mondo. Per il settore movimento terra, il 2022 è stato un anno sostanzialmente positivo in quasi tutte le aree geografiche nonostante l’impatto negativo dalla penuria di componenti e il significativo incremento dei prezzi che ne è conseguito. 

Investimenti 

Il 2022 ha visto il Gruppo imprimere un’importante accelerazione agli investimenti per favorire l’aumento della capacità produttiva necessaria a sostenere gli obiettivi di portafoglio. Gli investimenti al 31 dicembre 2022 ammontano a 41,9 milioni di euro, in sensibile incremento rispetto ai 31 milioni di euro dell’esercizio 2021. 

A tale riguardo si segnala in particolare la crescita di Siap, centro d’eccellenza del Gruppo per componentistica di qualità e ingranaggeria ad elevata complessità con sede a Maniago, che sta vivendo un’importante fase di diversificazione produttiva con particolare riferimento al settore automotive (compresa la produzione degli assali per il fuoristrada Ineos Grenadier). 

Carraro: ricerca e innovazione nel 2022

Prosegue l’impegno nelle attività R&D, sempre focalizzato sullo sviluppo di sistemi di trasmissione innovativi e trattori specializzati destinati ai mercati a più elevato potenziale. In particolare l’impegno finanziario nell’attività di R&D nel corso del 2022 è stato pari a 31,7 milioni di euro (4,16% sul fatturato) in crescita in termini assoluti rispetto ai 30,5 milioni di euro del 2021 (4,74% sul fatturato). Nel 2022 sono andati in produzione ben 30 nuovi progetti (tra assali, trasmissioni e trattori) fondamentali per l’ampliamento della quota di mercato del Gruppo. 

Evoluzione della gestione 

Al momento la visibilità del portafoglio ordini evidenzia una evoluzione positiva che conferma le previsioni attese e che dovrebbe permettere un importante incremento di fatturato nel 2023. 

Per quanto riguarda le opportunità di business si segnala che il Gruppo prosegue un approccio di forte diversificazione nel comparto dell’ingranaggeria di alto volume, nonché degli assali automotive, i due business in maggiore espansione, con un importante impegno in sede di investimenti per attivare le necessarie unità produttive.

Massima attenzione da parte del management per il contenimento degli aspetti inflattivi che potrebbero avere risvolti negativi sulla performance economico finanziaria del Gruppo.

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