Biobrent e Scania

Biobrent e Scania, un’associazione di nomi che non risulta sconosciuta ai lettori di DIESEL. Li abbiamo incontrati insieme almeno in un paio di occasioni.

SEMPRE IN PROVINCIA DI VICENZA

Ora, invece, vi portiamo a Laion, in Val Gardena. Ci troviamo sulle Dolomiti, in provincia di Bolzano, in prossimità del confine con l’Austria.

biobrent e scania

 

Biobrent e Scania significa una collaborazione anche sul fronte dell’olio vegetale. La famiglia Brentan, che all’azienda veneta fornisce nome e guida, ha organizzato un porte aperte per rendi contare i primi nove mesi dell’impianto. L’impianto è di proprietà di Gardena Energy e fornisce l’energia termica necessaria per il funzionamento di tre capannoni che ospitano attività artigianali. L’applicazione è sui generis, da questo punto di vista. All’interno dei capannoni operano aziende dalla missione artistica, come la realizzazione di sculture in legno, uno studio di architettura e una galleria d’arte. Un’altra azienda costruisce impianti elettrici per i cannoni sparaneve, un’altra ancora lavora il ferro. Infine c’è una società impegnata nel campo dei software.

Biobrent e Scania. E il GSE…

È infatti la longa manus del GSE a garantire la redditività dell’investimento di Gardena Energy. L’energia elettrica viene ceduta totalmente alla rete e la centrale di teleriscaldamento beneficia degli incentivi  per la produzione di energia rinnovabile. A produrre la potenza meccanica provvede lo Scania 8 V da 16 litri, nella sua peculiare evoluzione alimentata ad olio vegetale.

L’8 a V che digerisce l’olio

Sul trono della famiglia di industriali Scania siede proprio lui, che nella nomenclatura per applicazioni mobili si chiama Dc16. Anche l’elettronica porta in filigrana l’ombra del grifone. La centralina è la Ems (Engine management system), il common rail è il performante Xpi, dia 2.400 bar di pressione. La taratura regina si spinge a 566 chilowatt a 2.100′ giri, con un momento pari a 2.574 Newtonmetro.

Il tempo del minuetto tra Biobrent e Scania lo potete trovare nell’olio sintetico Lubritech OVP, che soddisfa i requisiti LDF3. Le caratteristiche? Un’elevata azione detergente, resistenza all’ossidazione e buone prestazioni ad alte temperature.

Commenti in quota

Egon Bernardi, co-titolare di Gardena Energy assieme a Walter Crepaz, ci spiega la scelta di Biobrent: «È da tempo che seguiamo il trend di evoluzione della produzione di energia elettrica da fonti alternative e l’incontro con Biobrent, un’azienda giovane, dinamica ed estremamente collaborativa ci ha convinto ad intraprendere questa strada. Inoltre, il fatto che utilizzassero motori Scania ci ha ulteriormente rassicurato, considerando la fama ed il prestigio del marchio».

Giovanni Brentan parla di consumi i alta quota. «I consumi di carburante di questi macchinari sono pari a 220 gr/kWh rispetto ai 245 gr/kWh e oltre di altre marche. Questo fa la differenza sul guadagno finale di un’azienda. Nel caso specifico, trovandoci in una zona montana in cui gli impianti di cogenerazione sono spesso collocati a 1.000 metri e oltre, il consumo aumenta leggermente. Il valore medio si attesta sui 235 gr/kWH, un valore comunque molto interessante. Ciò è conseguenza di una minore percentuale di ossigeno nell’aria il che richiede un maggiore quantitativo di olio vegetale per produrre la stessa energia. Oltre all’elevata affidabilità delle nostre unità di cogenerazione c’è da sottolineare anche un significativo risparmio sui costi di manutenzione».

biobrent e scania

A proposito di olio vegetale, era presente all’evento anche Gianni Apparuti. Il presidente di AssoeBios era in rappresentanza delle aziende che utilizzano impianti elettrici alimentati ad olio vegetale. Gli iscritti attualmente sono più di 200.

E A PROPOSITO DI SCANIA E OLIO VEGETALE…

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