Gas, nella semantica di Landi Renzo, significa anche miscele, per esempio con l’idrogeno. E ci è venuto in mente di chiedere proprio a loro, che sono attivamente coinvolti, cosa sia il blending dinamico. Abbiamo chiamato a raccolta un think tank, che ha risposto presente.

Facciamo una premessa

Andrea Piovesan è responsabile di Electronic & Applications di Landi Renzo. «Negli ultimi due anni abbiamo contribuito a un progetto di on board blending, in partnership con un Oem, che ci ha fornito prima un camion e poi un motore che abbiamo testato su banco prova, per fare analisi sul blending dinamico più approfondite di quanto non si riesca a fare direttamente sul veicolo. In fin dei conti un camion, come qualsiasi altra applicazione, è un dimostratore statico, limitato da un determinato numero di vincoli, dettati dal fatto che il veicolo non consente di esplorare l’intero campo di sostituzione del blending, a differenza di quanto si può fare in cella, in piena sicurezza. Abbiamo dunque maturato esperienza nella miscelazione di idrogeno e metano, di tipo dinamico perché le sostituzioni potevano essere regolate».

Cosa si intende per blending dinamico?

Giuseppe Miletto ha nel suo excursus uno specifico progetto sul metano, tanti anni fa, finalizzato alla realizzazione della catena di rifornimento di miscele per le automobili. «Passano gli anni e mi coinvolgono in un progetto di blending dinamico. Lo definiamo dinamico perché prevede che si faccia rifornimento a due serbatoi, metano e idrogeno. C’è un sistema che si occupa di capire come, dove e quanto si può sostituire, in riferimento alla sottrazione di metano dalle quantità iniettate per sostituirlo con l’idrogeno. La sostituzione può quindi andare da zero a percentuali elevate, circa 25-30% in massa, cioè la quantità di molecole, che in termini di volume è superiore. Teoricamente potremmo sostituire il combustibile al 100% e funzionare quindi solo a idrogeno. Il blending dinamico è smart perché adatta la percentuale di sostituzione alle esigenze contingenti del motore. Con la componentistica disponibile abbiamo realizzato un sistema in grado di iniettare entrambi i combustibili stoccati a bordo macchina. Abbiamo realizzato un sistema di dosaggio dinamico dei due combustibili, grazie al regolatore elettronico della pressione sviluppato da noi, alla Landi Renzo, e una centralina di controllo, in grado di modificare in modo dinamico la quantità di idrogeno e metano introdotte nel rail».

Questa è solo la prima parte, in forma ridotta, di quanto troverete sul numero di Maggio di POWERTRAIN, compreso l’intervento di Riccardo Bagagli, Cto di SAFE, centrato sul ramo infrastruttura.

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