Bosch Italia: alla conferenza annuale, i dati di bilancio, le strategie future e l’impegno nel sociale
Bosch Italia continua a crescere, registrando un fatturato di 2,6 miliardi di euro nel 2022. Si è parlato di questo e molto altro, alla conferenza annuale nella sede milanese: responsabilità sociale, formazione, strategie per il futuro
Il 21 giugno, nel suo headquarter di Milano, Bosch Italia ha presentati i dati di bilancio relativi al 2022. È stata un’occasione per il management di parlare non solo dei risultati, ma anche dei progetti futuri, di sostenibilità, formazione dei giovani e anche solidarietà.
Bosch nel 2022 ha conseguito in Italia un fatturato di 2,6 miliardi di euro, registrando una crescita dell’8% circa rispetto all’anno precedente. In Italia, il Gruppo Bosch è attivo con 18 società e 3 centri di ricerca, con un organico di oltre 5.600 collaboratori, al 31 dicembre 2022.
Renato Lastaria, General Manager del Gruppo Bosch in Italia, esordisce parlando della neutralità climatica e di quanto questo tema stia a cuore al gruppo: “Ci siamo dati degli obiettivi sfidanti e vogliamo continuare entro il 2030 a ridurre la nostra impronta di CO2 del 15%. In numeri concreti, vogliamo ottenere un risparmio di energia elettrica in 1,7 terawatt, un target ambizioso se consideriamo che oggi il consumo elettrico ovviamente dell’Italia è di circa 300 terawatt. Nei Paesi in cui c’è scarsità idrica vogliamo inoltre ridurre il nostro impatto del 25% perché siamo convinti che ci sia anche un potenziale di crescita nel procedere in questa direzione, che ci siano opportunità da cogliere non solo nell’automotive ma anche nella termotecnica, nell’efficientamento degli edifici. L’importante è farsi trovare preparati con tecnologie che naturalmente richiedono grandi investimenti da parte dell’azienda in una fase di transizione caratterizzata da una grandissima incertezza. Per l’anno in corso ci aspettiamo una crescita in termini di volumi di vendita a livello mondo tra il 6 e il 9% e un Ebit intorno al 5%, in leggera crescita, ma il nostro obiettivo di medio e lungo termine rimane comunque di avere una marginalità del 7 nonostante la fase di transizione. I macro ambiti all’interno dei quali il gruppo ha deciso di fare gli investimenti maggiori sono l’elettrificazione, l’automazione e la digitalizzazione. Investire nelle nuove tecnologie non significa abbandonare le tecnologie attuali ma percorrere tutte le strade. Siamo forti nella produzione di grandi volumi, abbiamo esperienza nella commercializzazione e un know-how profondo in tutti questi campi. Entro il 2025 contiamo di avere 50mila softwaristi nel gruppo, pensiamo di essere sempre tra i tre player principali nei mercati in cui operiamo”.
La parola passa a Georg Wahl, Cfo di Bosch Italia, che illustra i dati di bilancio relativi al 2022: a livello globale il fatturato ha visto una crescita del 12%, raggiungendo 88,2 miliardi di euro, dove il business Mobility è cresciuto del 16%, l’Energy and Building Technology del 17,4%, l’Industrial Technology del 14% e i beni di consumo dell’1,5%. L’Ebit è cresciuto al 4,3%, ma ricordiamo che la ricerca e sviluppo ha impegnato circa 7,2 miliardi di euro e sono stati realizzati nuovi impianti di produzione. Per il 2023 si registra un rallentamento dell’economia in Europa e anche a livello globale, per cui Bosch si aspetta un incremento moderato delle vendite (6-9%). In Italia il fatturato è stato di 2,6 miliardi di euro (+8%).
Camillo Mazza, General Manager di Bosch Italia, approfondisce i dati sul business Mobility, un settore in rapido cambiamento dove si sono dovute affrontare sfide molto importanti di natura tecnologica e dal punto di vista geopolitico. “Per continuare a essere leader nel mercato dell’automotive ci stiamo preparando con una novità dal punto di vista organizzativo dal 1° gennaio 2024, la denominazione di Bosch Mobility, che dà risalto non più al tema della componentistica ma a tutto il sistema della mobilità, con focus su elettrificazione, automazione e digitalizzazione. Il nostro obiettivo per il 2023 è di arrivare a 80 miliardi di euro di fatturato, un target ambizioso, per raggiungere il quale dobbiamo entrare in nuovi settori di business. L’auto del futuro avrà sempre più un’architettura elettronica centralizzata, di qui l’importanza dell’integrazione dei software e della digitalizzazione, con grandi vantaggi nei tempi di sviluppo dei veicoli. Parlando di transizione, è importante essere pronti con un portafoglio di prodotti giusto per supportare i nostri clienti in questo passaggio. Stiamo inoltre sviluppando nuovi sistemi di assistenza alla guida non solo per l’auto ma anche per le due ruote. Dieci anni fa abbiamo prodotto il primo motore elettrico per bicicletta e avete visto cosa è successo sul mercato. Infine stiamo continuando a sviluppare sistemi per la produzione di idrogeno (elettrolizzatori, in consegna nel 2024) da utilizzare nelle fuel cell e nel motore a combustione interna”. Ricordiamo che recentemente la consociata Bosch Engineering ha presentato una Ligier da corsa con un 6 cilindri alimentato a idrogeno.
Conclude il primo giro di interventi Ugo Caratti, VP Finance & Administration Bosch Rexroth South Europe. “Bosch Rexroth oggi rappresenta 7 miliardi del fatturato del gruppo e ha l’ambizione di arrivare a 10 entro il 2028. In questo momento sta cercando di unire le forze con ulteriori attori sul mercato attraverso acquisizioni importanti sia nel campo dell’automazione che in quello dell’oleodinamica sia industriale che off-highway (con l’acquisto di HydraForce), mantenendo il focus sui temi della sostenibilità e della digitalizzazione. Nel mondo dell’automazione industriale abbiamo lanciato anni fa i prodotti CtrlX per offrire agli utilizzatori un unico sistema per controllare le linee produttive in maniera completa e anche da remoto. Per quanto riguarda l’idrogeno, in Italia abbiamo scelto di entrare nel consorzio H2IT con il ruolo di fornitori dei controlli che servono per la catena di distribuzione e utilizzo dell’idrogeno e prodotti (valvole). Con il produttore tedesco Maximator abbiamo un accordo per la produzione di oltre 4000 stazioni per la distribuzione di idrogeno nel mondo, di cui 30 in Italia. Stiamo cercando di portare l’elettronica e la digitalizzazione nel mondo off-highway, ad esempio collaborando con Sampierana, ed ampliando il nostro portafoglio di elettrificazione”.
Bosch Italia: le attività di corporate social responsibility
Giuditta Piedilato, direttore comunicazione di Bosch Italia, conclude la prima parte della conferenza stampa illustrando diverse iniziative di responsabilità sociale, un tema insito nel Dna di Bosch, che fa capo ad una Fondazione di pubblica utilità. Proprio per questo, Bosch Italia ha scelto di essere vicina alla popolazione colpita dall’alluvione che, lo scorso maggio, ha interessato la regione Emilia Romagna. Territorio in cui, tra l’altro, hanno sede alcune consociate dell’azienda.
Per garantire la ripresa e rilanciare il ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile, Bosch Italia ha messo in campo diverse iniziative. Il primo passo è stato supportare la Protezione Civile a favore della Romagna, fornendo alcuni prodotti utili, come idropulitrici, trapani avvitatori e altri elettroutensili da cantiere, per ultimare la fase di sgombero e pulizia di strade e abitazioni. A questo, si è aggiunto il sostegno alle officine Bosch Car Service e ai Centri Assistenza Bosch Home Comfort presenti sul territorio e, dunque, coinvolti direttamente nell’emergenza.
L’azione di Bosch continua promuovendo, in qualità di main partner, Italia Loves Romagna, il concerto-evento volto a sostenere le popolazioni colpite dall’alluvione tramite una raccolta fondi. L’evento, trasmesso in prima serata in diretta su Rai1 e su RaiPlay alle ore 20:30, si svolgerà il 24 giugno presso la Rcf Arena di Reggio Emilia (Campovolo) e vedrà alternarsi sul palcoscenico 18 grandi protagonisti della musica italiana insieme in un unico grande momento di solidarietà.
Nell’immagine in apertura, da sinistra: Ugo Caratti, Renato Lastaria, Giuditta Piedilato, Georg Wahl, Camillo Mazza.