Caterpillar e la cogenerazione
La pianificazione di un progetto di cogenerazione è tutt’altro che una cosa semplice e richiede le competenze tecniche per dimensionare correttamente l’impianto e le conoscenze normative e fiscali perché sia in linea con le aspettative degli enti pubblici e degli investitori. Caterpillar ha illustrato in un webinar i quattro passaggi salienti
Per definire un piano di cogenerazione sostenibile non bastano un gruppo elettrogeno e qualche integrazione rinnovabile e Caterpillar lo sa. Come abbiamo scritto sul numero di Luglio-Agosto, tracciando un webinar di Cat Electric Power: cos’è l’energia verde?
Caterpillar ci spiega come rendere sostenibile la cogenerazione
Al giorno d’oggi sta diventando un termine vago. Pannelli solari fotovoltaici, turbine eoliche, generatori che utilizzano combustibili rinnovabili alla pari delle turbine a gas, e le diverse combinazioni di queste fonti sono ciò che si intende per energia rinnovabile, almeno applicata in questo contesto. Così in genere incorporiamo uno o più di queste tecnologie all’interno di una micro-grid ibrida, con un considerevole numero di vantaggi per le utenze e in termini di impatto sociale: si ragiona in prima battuta della riduzione della domanda sulla rete elettrica, che potrebbe saturarsi, in ragione delle elettrificazione di mezzi di trasporto e industriali. Si passa alla riduzione del consumo di carburante da parte dei gruppi elettrogeni, al sensibile miglioramento dell’alimentazione, all’affidabilità, alla resilienza e al tema clou della riduzione delle emissioni, sia allo scarico che acustiche. Tutto questo senza trascurare il virtuoso processo della cogenerazione e, in generale, il minore costo totale di funzionamento. E, per dirla all’inglese, quali sono i target? Si possono alimentare intere comunità, come piccole città, campus universitari, basi militari, plessi industriali (dall’industria pesante ai data center), commerciali (negozi al dettaglio), off grid (miniere o estrazione di petrolio e gas), aziende di pubblica utilità, di piccole dimensioni e Ipp, cioè, nell’acronimo inglese, Independent power producer.
Progetto in quattro fasi
A questo punto, i nostri traghettatori nel mondo della cogenerazione a basso impatto ambientale ci accompagnano nella fase di progettazione, fondamentale per arrivare ad una esecuzione ottimale del progetto. Il lavoro preliminare essenziale è diviso in quattro fasi, e vanno considerate col debito anticipo. Innanzitutto è necessario stabilire gli obiettivi, tipicamente sono sei quelli di alto profilo: resilienza e affidabilità dell’energia; il rilascio dei permessi necessari per la costruzione e l’installazione di impianti solari e similari; l’indipendenza dalla rete, che sia piena o parziale e la capacità di disconnettersi da essa; scalabilità e adattabilità attraverso vari tipi di siti, che peraltro si presta alla declinazione con questi sistemi; gli obiettivi di emissione di gas serra stanno diventando sempre più sfidanti. Infine, il costo totale del ciclo di vita, che comprende il costo degli acquisti di servizi, l’acquisto di carburante, il costo delle operazioni di manutenzione, ecc.
La seconda fase di progettazione essenziale consiste nell’audit energetico, nell’esaminare i modelli di utilizzo di energia e di generazione e valutare l’efficienza delle attrezzature.
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