Bruno Generators Group, generazione italiana
La parabola di Bruno Generators è descritta dalla vocazione all’innovazione, che sottrae questa formula allo stereotipo. Con l’avvento di Space Capital Club le potenzialità della creatura di Renato Bruno sono sempre più attualizzate. Ci accompagna in questa spedizione tra la generazione di potenza Made in Italy addirittura Giorgio Paris. Dopo il pensionamento dal CdA di Volvo Penta, sta onorando la sua nuova posizione di Co-Ceo di BGG.

Giorgio Paris ha dismesso i panni di “leggenda”, epiteto affettuoso assegnatogli all’interno del CdA di Volvo Penta, ma non avrebbe mai potuto indossare i malinconici abiti mentali del pensionato. L’imprinting insubre non si cancella con l’aggiornamento dello stato anagrafico. Nel maggio del 2022 il fondo Space Capital Club ha ufficializzato l’ingresso nel capitale di BGG, Bruno Generators Group. Si è pertanto costituito un nuovo consiglio di amministrazione, con sede a Tribiano, vicino a Melegnano, nel contesto operativo della MT Milantractor. Indovinate un po’ chi ci abbiamo ritrovato? «Sono entrato nel CdA di BGG su invito della famiglia Bruno e, successivamente, con la funzione di Co-Ceo, affiancando Renato Bruno» precisa Giorgio Paris.
BGG: ritratto di un “gruppo”
La missione e la visione del gruppo sono incernierate sui cardini della sostenibilità e dell’innovazione.
«Nel 2025 presenteremo il primo bilancio di sostenibilità, propedeutico al certificato, calendarizzato nel 2026. Con l’avvento di Space Capital Club, nei nostri piani strategici la quotazione in Borsa è diventata l’ambizione che orienta la riorganizzazione operativa e funzionale del gruppo. Il concetto di innovazione è nelle corde dell’azienda da tempi non sospetti e intendiamo conservare la leadership nelle soluzioni innovative» aggiunge Giorgio Paris.
Lo interrompiamo per contestualizzare il fatidico dogma dell’innovazione. Sulle nostre pagine abbiamo associato il nome di Bruno Generators a quello di Scania per la genesi dei gruppi Stage V nel 2019, con un empito pionieristico per le consuetudini tendenzialmente conservatrici della generazione di potenza. E che dire dell’Hydrogen-Flywheel Tecnogen da 105 kVA, il gruppo a idrogeno con motore endotermico sviluppato a quattro mani con Dumarey, il cui primissimo esemplare in commercio è stato intercettato dalla John F Hunt Power? E il “disruptive” (perdonateci l’inglesismo) progetto di genset ad ammoniaca, presentato insieme a Liebherr al MINExpo2024 di Las Vegas? «Attualmente battiamo sia la pista delle batterie che quella dell’idrogeno», conferma Paris. «Intendiamo replicare questo approccio e applicare una policy di pratiche responsabili, nei confronti dei clienti, dei collaboratori e dell’ambiente.
Più che un gruppo, una holding
BGG è una holding, che controlla società operanti nella generazione e, più in generale, nell’energia. È specializzata nella progettazione, costruzione e distribuzione di gruppi elettrogeni, torri faro, Bess e prodotti per la sicurezza e la sorveglianza. Fondata 40 anni fa da Antonio Bruno, che inizialmente installava distributori di benzina, il primo a Grottaminarda, in provincia di Avellino. Successivamente ha aperto un negozio di ricambi agricoli, infine ha inaugurato la stagione dei gruppi elettrogeni. Nella geografia di BGG, la Tecnogen produce gruppi a 4 poli fino a 100 kVA e i gruppi a due poli, da 3.000 giri insieme ai Bess (Battery energy storage systems) e le torri faro, completamente ibridizzate con tecnologia Led. Due anni fa, il gruppo ha acquisito la B037, che sviluppa sistemi di sicurezza e sorveglianza, un prodotto simile alla torre faro, equipaggiato da telecamere sofisticate, a riconoscimento facciale. La Milantractor, una delle quattro società di noleggio del Gruppo, si occupa anche di progetti speciali nell’oil&gas. Le altre società operanti nel noleggio sono Ocrem per la dorsale adriatica, la Tiemme Rent è in Toscana, MGE si trova in Puglia. Gli stabilimenti si trovano tutti in Italia. La Milantractor nel quadrante sud-est di Milano, direzione Crema. A Pontenure, vicino a Piacenza, all’interno de 19mila metri quadri della Tecnogen, trattiamo lamierature fino a 3 metri per macchine di medio-bassa potenza, anche a 3.000 giri. La gamma media da 100 a 500 kVA viene realizzata a Grottaminarda, in Irpinia, che si estende su 18mila metri quadri. Completa il mosaico produttivo lo stabilimento di Bari (24mila mq), dedicato ai gruppi di potenza con un output superiore ai 500 kVA, containerizzati. Produciamo i container intra moenia, insomma, ci occupiamo noi stessi delle lamierature e degli involucri. Nell’Unione Europea abbiamo uffici commerciali in Germania e nel Regno Unito. Ci rivolgiamo principalmente ai grandi noleggiatori. Non siamo certamente focalizzati nelle applicazioni standby, ma su prodotti di fascia alta. Tecnogen USA è acquartierata nel Delaware. Risale a due anni or sono l’acquisizione dell’australiana PowerLite, vicino a Sidney, che realizza torri faro, che stiamo gradualmente trasformando in un hub commerciale per l’Oceania».
Nel plateau di acquisizioni del 2023 figura la Powertronix, nei paraggi di Trezzo d’Adda. L’azienda non si limita a produrre Ups, ha nelle corde anche la progettazione e produzione di inverter, componenti essenziali per l’allestimento dei Bess. Nel corso di questo anno, BGG ha rilevato la maggioranza di Dynamico dalla Geminiani, «con un prodotto multipurpose posizionato come entry-level nella nostra gamma di Bess», puntualizza Paris. Nella costellazione della famiglia Bruno, oltre alla BGG, compare la HB4 (Holding Bruno 4), che coagula asset differenziati, rispetto alla produzione di energia. L’impronta prevalente della HB4 è quella automotive.
L’acquisizione più recente è quella di Reinova, sulla quale ci soffermeremo nella sezione successiva. È lo stesso Giorgio Paris a entrare nel dettaglio di HB4. «Archimede Energia produce batterie al litio a Verbania, la Casalini di Piacenza, rilevata nel 2023, è focalizzata sulle microcar. Intendiamo ricollocare questa azienda alla luce della transizione ecologica, allestendo nuovi veicoli equipaggiati con batterie Archimede. Ad EICMA abbiamo presentato un transporter elettrificato. La Zadi è specializzata in componentistica per auto e moto (sistemi integrati di accensione keyless, fari, kit serrature e tappi carburante ecc.) ed occupa circa 160 dipendenti, a Carpi. Restando nei paraggi, a Reggiolo, alla RLM, si occupano di carpenterie. Alla ECIE di Lainate, realizziamo microcircuiti stampati per il settore automotive. La BGG nel 2023 ha avuto un fatturato consolidato di 200 milioni, è presente in 70 Paesi, con 450 dipendenti, produce più di 5mila generatori a quattro poli e dispone di 11 unità di produzione e commercializzazione. HB4 ha registrato un fatturato superiore ai 100 milioni, circa 500 dipendenti, 9 business unit, 8 fabbriche. Nell’economia dei gruppi elettrogeni di Bruno, il Fusteq rappresenta la serie più sofisticata, tutelata da brevetto e disegnata esplicitamente per le necessità del settore del noleggio. Si caratterizza per la robustezza e per l’estrema silenziosità. Equipaggiato con motori Stage V/Tier 4F, il gruppo è stato diviso in tre camere separate, che alloggiano rispettivamente motore ed alternatore, sistema di scarico e radiatore; il ventilatore è azionato da un motore elettrico, consentendo il risparmio di litri e litri di carburante e tonnellate di CO2. Queste macchine sono state usate anche dall’industria cinematografica, addirittura a Hollywood, e nel comparto militare. Prevediamo la configurazione “twin”, con due motori, in un container da 20 piedi, che contiene due macchine da 600 kW. Completano la nostra offerta i container da 30 e 40 piedi».
Giorgio Paris prosegue snocciolando le pietre miliari di BGG tra le torri faro ibride e i Bess, le cui interpretazioni prototipali risalgono ad oltre un lustro fa. Nella nomenclatura di Bruno si chiamano Enerpack, con batterie Archimede e inverter Powertronics: l’escursione della gamma procede da circa 100 a 500 kVA. Per i picchi di pochi secondi, queste macchine sono in grado di soddisfare richieste anche doppie rispetto alla taratura nominale. «È un’applicazione dal futuro roseo, che negli Stati Uniti quasi coincide con il presente. Tra le applicazioni del nostro Bess, le cito le colonnine di ricarica per i veicoli elettrici di Volvo, automobili, autobus e camion. Abbiamo costruito un container da 10 piedi, Volvo ci ha fornito 6 batterie Cube da 94 kW ciascuna, raffreddate a liquido, complete di Bms. Noi abbiamo definito il layout e installato centralina, progettato l’inverter Powertronics, impianto antincendio e colonnina di ricarica. Questa unità è maneggevole e facilmente trasportabile. Per Volvo è un interessante volano per la capillarizzazione delle reti di ricarica presso i concessionari Volvo. All’Ecomondo presenteremo questo Bess in versione 2.0».
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