Le turbine a gas Capstone C600S e C800S sono pronte per l’Italia. Le nuove serie S uscite dalla fucina dell’azienda californiana vantano caratteristiche migliorate rispetto alla precedente gamma, in termini di performance e affidabilità. Ibt group, che si occupa della distribuzione nel nostro paese, le ha recentemente presentate, dando il la alla commercializzazione in Italia. Le turbine, inoltre, annoverano, tra le novità che le distinguono dalle antenate, dimensioni sensibilmente ridotte: la lunghezza passa da 9 metri a 5,8 per la C600S e 7,5 per la C800S. La tensione verso il downsizing non risparmia nemmeno il segmento delle turbine.

Capstone massimizza la produzione di vapore

 

Potenti rispettivamente 600 e 800 chilowatt elettrici, le due turbine a gas realizzate da Capstone sono pensate per applicazioni cogenerative e trigenerative negli ambiti industriali che non hanno necessità di utilizzare solo acqua calda. Le turbine Capstone consentono di sfruttare tutta l’energia termica di scarto. Queste ultime sono infatti in grado di massimizzare la produzione di vapore mediante l’impiego di una tecnologia di post-combustione dei gas di scarico esausti, i quali presentano un contenuto di O2 pari a circa il 17 per cento che consente di utilizzarli come aria comburente a 300 °C all’interno di bruciatori in vena d’aria o post-bruciatori che elevano la temperatura dei gas combusti fino ad un massimo di 700 °C. Secondo quanto comunicato dal costruttore, con l’applicazione turbo-ammonia (ndr: ammoniaca, ancora tu… anche quando non si parla di post-trattamento, scr e urea tecnica), per esempio, si possono raggiungere punte di efficienza che superano l’85 per cento abbinando una turbina ad un gruppo frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca. Diversamente da un cogeneratore con motore a pistoni, infatti, è possibile produrre acqua surriscaldata a 110 °C ed è così possibile alimentare un gruppo ad assorbimento ad ammoniaca che trasforma l’acqua surriscaldata in acqua glicolata a -8 gradi centigradi, necessaria per refrigerare ambienti a temperatura sotto zero; il tutto con un ritorno di investimento medio inferiore ai tre anni. Ancora il gas sugli scudi per la produzione di elettricità, riscaldamento e refrigerazione per il circuito dell’aria condizionata ma senza l’ombra di cilindri e bobine di accensione.

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