Carraro e Yanmar: un ruggito corale
Carraro e Yanmar si ritrovano ancora una volta a braccetto. Il Tigre 3800 è equipaggiato con un tre cilindri da 22,8 chilowatt
Quando si parla di Carraro e Yanmar bisogna ricordarsi anche e soprattutto del tre cilindri, in questo caso nella taratura più performante della scuderia di Osaka. Pescato dal mazzo assortito del motorista giapponese per comandare il passo felpato del Tigre 3800, il dispari eroga 22,8 chilowatt a 3.000 giri.
Carraro e Yanmar per il Tigre 3800
Le corde vocali del Tigre 3800 sono oliate dal common rail, i cui ugelli sono in grado di ‘lubrificare’ (la metafora è chiaramente riferita ai tempi di apertura e di erogazione del comburente) con tempi di reazione frazionati in millesimi di secondo. Sotto i 36 chilowatt non serve quindi molto altro per tenere a freno particolato e ossidi di azoto. L’Egr sopravvive, per precisa scelta strategica dell’R&D giapponese, alla pari del filtro antiparticolato, anch’esso cavallo di battaglia. Durante la lunga gestazione partita dal IIIA c’e stato tempo e modo per calibrare la rigenerazione e ottimizzare gli ingombri, compattando il canning con Dpf e Doc. Questo ragionamento si applica allo Stage V, che richiede il post-trattamento anche sopra i 19 chilowatt. A proposito di Carraro e Yanmar, leggete qua.
A proposito di compattezza
Il Tigre 3800, fratello minore del già apprezzato Tigre 4000, con un peso totale di 1050 chili e una capacità di 850 chili, sarà dunque un trattorino tuttofare progettato per svolgere una miriade di attività nella gestione di piccoli appezzamenti agricoli, orti, serre, parchi e giardini. Offre un posto di guida spazioso e confortevole, grazie ad un’ampia piattaforma di guida, caratteristica praticamente unica in questo segmento di macchinari agricoli. Come nelle serie top di Gamma di Antonio Carraro, la postazione di guida – spaziosa ed ergonomica – ha i comandi delle marce in posizione ergonomica sulla destra. Questo grazie al tunnel centrale che, per l’occasione, è stato rivestito di materiale isolante privo di leve.
Telaio Actio
Le quattro ruote motrici uguale e il telaio Actio contribuiscono al comfort e alla sicurezza operativa per lavorare anche in terreni sconnessi. La luce dal suolo è di 275 mm e la maneggevolezza è garantita dal raggio di sterzata esterno contenuto, pari a soli 2870 mm. La PTO standard a 540 g/min è anche sincronizzata con tutte le velocità del cambio mentre il sollevatore è in grado è in grado di offrire un attacco a tre punti Cat.1 e tiranti registrabili. Inoltre l’apertura frontale del cofano consente pratiche ispezioni al vano motore, senza nessuna vite da svitare. Il paraurti anteriore funge da zavorra e paracoppa ed è dotato di gancio traino integrato.