Castrol e le pratiche della buona ricerca
Castrol e l’epopea dell’olio lubrificante. Dal laboratorio alla strada Castrol, quartier generale globale per la ricerca e lo sviluppo dei lubrificanti e dei carburanti. Lo stato di salute di un motore diesel passa anche di qui, con buona pace delle ossessioni su pressioni d’iniezione, pme ed elasticità. Ci troviamo nei paraggi di Pangbourne, nella campagna del Berkshire, nel […]
Castrol e l’epopea dell’olio lubrificante. Dal laboratorio alla strada
Castrol, quartier generale globale per la ricerca e lo sviluppo dei lubrificanti e dei carburanti. Lo stato di salute di un motore diesel passa anche di qui, con buona pace delle ossessioni su pressioni d’iniezione, pme ed elasticità. Ci troviamo nei paraggi di Pangbourne, nella campagna del Berkshire, nel Sud-Est dell’Inghilterra, tra Oxford e Londra. Qui, chimica e meccanica si incontrano, per ‘spremere’ il meglio dall’olio motore. Una corretta lubrificazione, vitale ai tempi dell’iniezione meccanica, anche in tempi di egemonia del chip rimane il presupposto fondamentale della longevità di qualsiasi motore.
Ci introduce alla pratica dei laboratori l’analytical manager Damian Beardmore: «I test, alla Castrol, si svolgono sia in laboratorio che a banco. Abbiamo la capacità di svolgere analisi dell’olio di complessità variabile. Alcune possono essere di routine, come il rilevamento del punto di infiammabilità e l’osservazione delle proprietà fisiche dei nostri prodotti mentre circolano all’interno di un motore per verificare che siano conformi a tutte le specifiche fondamentali del settore e dei costruttori di veicoli». «Le analisi che possiamo svolgere in laboratorio non guardano solo alle proprietà fisiche o chimiche di un prodotto puro, ma ci consentono anche di studiare i componenti meccanici», aggiunge David Brightling, team leader del reparto Investigations (spettroscopia, microscopia). «Potrebbero essere quelli di un motore smontato per una valutazione del comportamento dei lubrificanti Castrol sulle superfici. Quando affermiamo di disporre di formulazioni dall’effetto protettivo o detergente, dobbiamo portare delle prove a supporto. Questo reparto ci consente di farlo».
E poi sul banco prova
Passo successivo, i test a banco. «Si può lavorare molto facilmente su un numero elevato di campioni», spiega Beasley. «Questo reparto ci consente di valutare circa 15 o 20 oli che, in laboratorio, sembrano avere le medesime proprietà fisiche. Quando però li si pone fra due superfici metalliche in movimento, si scopre che alcune formulazioni funzionano meglio di altre. I test da banco sono un metodo fantastico per valutare l’olio su una scala più ridotta e più precisa, risparmiando tempo e denaro rispetto ai test su un motore vero e proprio»
E, infine, viene il turno dei motori
L’ultima tappa per un olio sono i test sui motori. «In queste camere per test utilizziamo i motori», racconta Nick Barrett, senior engineer. «Per la prima volta in questo stadio della valutazione usiamo il carburante, che rende l’ambiente molto più difficile per l’olio, a causa della combustione. Per valutare le prestazioni di un lubrificante è necessario comprendere e valutare il suo comportamento in un normale ciclo di funzionamento – motore caldo / freddo dove si generano sottoprodotti della combustione (acidi). Questi test sulla longevità dei motori o sul tipo di depositi prodotti prevedono un’analisi degli oli usati e un’ispezione e misurazione di fine test dei singoli componenti del motore nei nostri laboratori di classificazione e metrologia».
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