Quando si parla di alternativi la parola più ‘grossa’ che si possa pronunciare è idrogeno. C’è chi profetizza in Italia 5mila stazioni di rifornimento nel 2050 e chi, come l’Enea, evoca il rispetto della direttiva Dafi. C’è invece chi si focalizza su una gravosa ipoteca dell’implementazione della filiera ibrida ed elettrica, la capacità di stoccaggio. È il caso del Power-Gen, che nel 2017 si svolgerà a fine giugno nella familiare cornice delle Fiere di Colonia. A seguire un estratto del contributo di Nigel Blackby, direttore della conferenza Power-Gen Europe and Renewable energy world Europe, che nei primi numeri del 2017 sarà disponibile integralmente sulle pagine di DIESEL.

«Lo stoccaggio delle energie non implica solo le batterie, esiste infatti un gran numero di tecnologie già collaudate o innovative nella storia della tecnologia dell’accumulo (immagazzinamento del calore mediante pompaggio idrico, aria compressa, volano). Tuttavia, il repentino abbassamento dei costi delle batterie al litio è con ogni probabilità ciò che ha generato l’attuale fermento. Il costo delle batterie è sceso del 70% negli ultimi cinque anni e gli esperti di Bloomberg New Energy Finance prevedono un calo del 75% per i sistemi di accumulo energetico commerciali e residenziali entro il 2040. Tutto questo ha spostato il dialogo sullo stoccaggio dalla teoria alla pratica. In effetti – prosegue Blackby – l’opportunità insita nello stoccaggio è enorme. L’Ue si è posta l’obiettivo di generare il 27 per cento dell’energia da fonti rinnovabili entro il 2030, uno scenario che implicherà maggiori sfide per quanto riguarda l’intermittenza e l’equilibratura delle reti. Il passaggio all’Unione energetica e il conseguente incremento dell’interconnessione unito alla maggiore applicazione di approcci condivisi saranno d’aiuto, ma lo stoccaggio sarà vitale per arrivare all’obiettivo. Un’efficace stoccaggio permette di immagazzinare l’energia in eccesso quando il sole è più luminoso e il vento più forte, e di scaricarla quando tali livelli di intensità scendono. Per i produttori di energia è una situazione fantastica, perché non si spreca energia e possono rappresentare una fonte molto più affidabile, aumentando il proprio valore. Per la rete, ciò implica un’energia più pulita e l’attenuazione delle intermittenze, rendendo il sistema più facile da equilibrare. L’operatore di rete italiano Terna, per esempio, dal 2013 mette a disposizione 40,9 megawatt (MW) di immagazzinamento in batteria per la stabilità della rete. E non sono solo i produttori di energia rinnovabile a guardare con attenzione al potenziale dello stoccaggio. Anche le società di generazione convenzionale guardano al futuro e molte di esse stanno arrivando alla conclusione che le centrali ibride svolgeranno un ruolo importante integrando, per esempio, il gas, l’energia solare e le batterie. In questo modo, l’operatore potrà fornire energia in modo affidabile attingendo alla fonte più efficiente in qualsiasi momento, in base alle condizioni di mercato e d’esercizio. Una simile visione sta inoltre promuovendo lo sviluppo di centrali elettriche virtuali (Vpp), che usano sistemi smart per creare un effetto simile da fonti di generazione e di stoccaggio distribuite. Poi c’è la rete di trasmissione in sé. I sistemi di accumulo in rete possono offrire un supporto ausiliare, come il controllo della frequenza e della tensione, mettere a disposizione l’inerzia del sistema e permettere il ripristino della rete e la gestione delle congestioni. Nel Regno Unito, la Rete Nazionale ha recentemente assegnato contratti per 201 MW di capacità di risposta migliorata a variazioni di frequenza, in cui tutti i contratti vincenti proponevano lo stoccaggio».

«Esiste sicuramente il desiderio da parte degli enti normativi di regolarizzare la situazione» è una delle conclusioni del ragionamento di Blackby «ma nel settore si è rivelato difficile persino sviluppare una definizione di stoccaggio che soddisfi tutti, anche se la Commissione europea subisce pressioni per includerne una nel prossimo ‘Energy market design’. Rimangono ancora alcune domande senza risposta, per esempio: cos’è lo stoccaggio, chi è responsabile della trasmissione e della distribuzione e chi è autorizzato a gestire cosa, oltre al livello dei sussidi e il supporto disponibile per la ricerca e lo sviluppo».

Un’opportunità per la diffusione delle rinnovabili e anche per le applicazioni ibride, imperniate sulla funzione di generatore del motore diesel. Per saperne di più, nel 2017 non perdete di vista DIESEL…

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