Confindustria Nautica e le frontiere aperte, un imperativo categorico che passa dall’Europa. Nel pomeriggio di lunedì 18 maggio, il Vice Presidente di Confindustria Nautica, Past President e membro del Consiglio di EBI, Piero Formenti, ha preso parte a una videoconferenza con l’Ambasciatore Michele Quaroni, Rappresentante Permanente Aggiunto d’Italia presso l’Unione Europea a Bruxelles, organizzata dall’European boating industry.

 

Confindustria Nautica e le frontiere aperte. Con il supporto dell’Ebi

Riportiamo i tratti salienti delle richieste di Confindustria Nautica: «Nel breve termine: confini aperti per le catene di fornitura e la consegna delle imbarcazioni, l’attuazione del Pacchetto Turismo dell’UE in tutti i Paesi, con la piena apertura della nautica, delle infrastrutture e l’abolizione delle restrizioni alle frontiere, un fondo europeo di garanzia del turismo, che includa le attività del comparto nautico. Nel medio termine: inclusione dell’industria nautica nel Fondo europeo per la ripresa industriale per sostenere il calo del livello degli investimenti e il sostegno finanziario dell’UE per una campagna di promozione del turismo nautico intracomunitario/domestico. È stata inoltre sottolineata la contrarietà dell’Italia a schemi nazionali, come i corridoi turistici tra alcuni Paesi e regole di quarantena non coordinate. A livello generale la risposta iniziale dell’UE alla crisi è consistita nella sospensione delle misure di stabilità e crescita e nell’attuazione di un quadro temporaneo di aiuti di Stato; altre novità, come lo strumento della Banca europea per gli investimenti di 250 miliardi di euro in prestiti per le Pmi, lo strumento SURE a sostegno dei programmi nazionali di lavoro a breve termine e la nuova proposta del Qfp (bilancio a lungo termine dell’UE) e la proposta per il Fondo di recupero, saranno pubblicati il 27 maggio».

Le linee guida del Ministero

Nel frattempo, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato alcune linee guida per la ripartenza della navigazione da diporto privata e il charter: «Nella navigazione da diporto la responsabilità individuale degli utenti resta l’elemento essenziale per rendere efficaci le ormai note misure di distanziamento sociale. A bordo delle imbarcazioni da diporto private valgono le stesse regole delle unità abitative. La misura primaria resta quindi  il ‘distanziamento sociale’ di almeno un metro a meno che le persone presenti a bordo non vivano nella stessa unità abitativa.
 Nella locazione dell’unità da diporto (senza equipaggio) si applicano le stesse norme di prevenzione previste per le imbarcazioni private. Sono consentiti alloggi nella stessa cabina a persone che vivono nella stessa unità abitativa.  Si prevede l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali durante le operazioni di ormeggio, disormeggio, bunkeraggio ed eventuale assistenza in porto, Per gli ospiti valgono le regole generali sul distanziamento sociale e sulle misure di prevenzione interpersonali.
 Nel noleggio sono previsti la sanificazione dell’unità ad ogni utilizzo, quella periodica dei locali di vita dell’equipaggio, l’utilizzo dei dispositivi di protezione sempre obbligatorio durante le operazioni di ormeggio, disormeggio, bunkeraggio e eventuale rimorchio da parte di mezzi nautici dei marina. Per quanto riguarda il personale imbarcato. È previsto l’obbligo di sottoposizione (prima dell’imbarco) e periodica al test di positività al CoVid-19, il cui esito dovrà essere custodito a bordo e misurazione obbligatoria della temperatura con cadenza giornaliera. Divieto di accesso a bordo di persone estranee».

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