Confronto 9 litri industriali
Confronto 9 litri industriali, cosa c’è di nuovo? In termini di svelamento di monoblocchi inediti, nulla, almeno negli ultimi 18 mesi. La novità sta nel fatto che riproporremo qui, sulle frequenze di dieselweb, i confronti che hanno scritto la storia della rivista DIESEL. Vi forniremo un anticipo, in apertura. Il saldo lo trovate a fine […]
Confronto 9 litri industriali, cosa c’è di nuovo? In termini di svelamento di monoblocchi inediti, nulla, almeno negli ultimi 18 mesi. La novità sta nel fatto che riproporremo qui, sulle frequenze di dieselweb, i confronti che hanno scritto la storia della rivista DIESEL. Vi forniremo un anticipo, in apertura. Il saldo lo trovate a fine articolo. Basterà linkare e troverete il pdf dell’articolo al completo.
Confronto 9 litri industriali. Deutz ha il Doty 2018
I 9 litri come prossima frontiera del downsizing? Abbiamo scritto delle magnifiche ‘sorti e progressive’ della formula dei motori compatti prima del passaggio al IIIB. All’epoca si ragionava del possibile sorpasso dei compatti (3,4 – 3,6 litri) sui quadricilindrici con canna da litro. Lo abbiamo ribadito sul numero di Aprile dell’anno scorso, per quanto riguarda i 5 litri. È giunta l’ora di puntare il cursore sulla cilindrata che oscilla intorno ai 9 litri. Un segmento incluso nel confronto apparso verso la fine del 2016 in versione estesa, da 8,9 a 10, 8 litri, ma nel frattempo le acque si sono mosse. A traghettare la canna da 1,5 (con le dovute approssimazioni e l’eccezione dell’unico dispari, il 5 cilindri di Scania) verso l’investitura ufficiale a protagonista assoluta sono state le grandi manovre in casa di Deutz, Cummins e Man. Cominciamo da Deutz, che si è aggiudicata il Diesel of the year 2018 proprio con il TCD9.0.
Un 4, un 5, sette 6 cilindri
Ragionando di canna da 1,5 litri l’anomalia del tedesco iridato è evidente. Si tratta infatti di un 4 cilindri e l’eccellenza in termini di compressione della larghezza e della lunghezza è stata esplicitata a pagina 12, tra le ragioni che hanno condotto la giuria ad assegnare il premio a Deutz. Un motore che fa parte dello spartito a quattro mani con Liebherr, che partorisce anche un 12 e un 13,5 litri, con i quali condivide circa il 65 per cento della ricambistica. Al vertice della famiglia il 18 litri. Torniamo al nostro, che in quanto a potenza assoluta non spinge sull’acceleratore ma punta tutto sulla declinazione della densità. Insieme a Cummins si gioca il primato quando i chilowatt entrano in relazione con la cubatura e quando l’ingombro diventa il parametro con cui relazionarsi (vedi il caso della densità di potenza e della densità relativa).
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