Confronto monocilindrici. L’elemento di novità si chiama chip
Confronto monocilindrici, l’ultima trincea della resistenza meccanica. Al Bauma Monaco, nell’aprile del 2019, Hatz ha inaugurato la stagione del controllo elettronico anche sui mono, sotto la sigla E1. Recuperiamo un passaggio dell’intervista rilasciata lo scorso anno da Bernhard Richter-Schützeneder, Direttore Vendite e Marketing di Hatz, che ci introduce al concetto di E1. Confronto monocilindrici. I […]
Confronto monocilindrici, l’ultima trincea della resistenza meccanica. Al Bauma Monaco, nell’aprile del 2019, Hatz ha inaugurato la stagione del controllo elettronico anche sui mono, sotto la sigla E1. Recuperiamo un passaggio dell’intervista rilasciata lo scorso anno da Bernhard Richter-Schützeneder, Direttore Vendite e Marketing di Hatz, che ci introduce al concetto di E1.
Confronto monocilindrici. I single ballano anche la ‘techno’
«Con la sigla E1 indichiamo una tecnologia applicata alla combustione dei monocilindro. Fino a 19 chilowatt, finora, erano disponibili solo motori meccanici, dal momento che il common rail non è ovviamente adottabile sui mono. Abbiamo quindi sviluppato qualcosa di simile, quello che la tecnologia E1 rappresenta. L’iniezione è diventata elettronica, sviluppata interamente dal foglio bianco. Un sistema semplice e affidabile che ci consente di controllare il motore in modo preciso e immediato. Le potenze disponibili sono 4,5, 8 e 11 chilowatt». Nello specifico bavarese, E1 si applica anche alla serie D. In questa sede ci occuperemo però della serie B, che dai tempi eroici di Günter Kampichler rappresenta un condensato di audaci soluzioni tecnologiche. Ci occuperemo, nel dettaglio, del modello d’attacco da 300 centimetri cubici, nella storica tripartizione dell’offerta, tra Hatz, Kohler e Yanmar. La traiettoria accomuna però i ‘singles’, fino al top da mezzo litro. Per fare il punto, facciamo ancora ricorso all’esternazione di Richter-Schützeneder, che vede prospettive tuttora rosee per queste unità, insidiate dalle normative sulle emissioni e dalla concorrenza dei benzina: «Alcune applicazioni sono in crescita, altre in calo. Le applicazioni più stressate, come i compattatori, appaiono lontane dal cambiare rotta, per l’utilizzo intensivo a cui sono sottoposte, in ambienti di lavoro soggetti a polvere e vibrazioni.
Downsizing e ibridizzazione
Noi riteniamo che sarà premiante anche la tendenza al downsizing e all’ibridizzazione. Prenda ad esempio il Led Hybrid concept, una torre faro, posizionata qui all’esterno. Monta l’1B30E, il motore più piccolo a listino, da 4,5 chilowatt. Grazie all’efficienza del rinnovato 1B30E soddisfa il fabbisogno della macchina, che può richiedere fino a 12 chilowatt per il funzionamento. La torre è in grado di beneficiare della tecnologia E1 perché, a differenza dei compattatori e di altre applicazioni, lavora in assenza dell’operatore. Prima non potevamo conoscere le condizioni di funzionamento del motore, come agiscano le temperature esterne e l’altitudine, informazioni che l’E1 è invece in grado di fornire, anche grazie alla connettività in remoto. I macchinari compatti sono oltretutto a forte rischio furti. Un motore meccanico è facilmente manipolabile, cosa che non succede con il controllo elettronico». Oltre a Hatz, la triade è composta da Kohler e Yanmar.
Trovate il confronto integrale nel PDF.