Per l’usuale confronto che scandisce ogni numero di DIESEL, abbiamo passato in rassegna i motori tra 1.5 e 1.9 litri. Il titolo dice già tutto: ‘Chiamatela Eurasia‘. Si tratta infatti di un monopolio dell’Estremo Oriente, anche se i numeri premiano Hatz e Kohler. In fondo troverete il pdf dell’articolo, uscito a pagina 22 di DIESEL Marzo.

Confronto tra 1.5 e 1.9 litri
Hatz 3H50TICD

Confronto tra 1.5 e 1.9 litri

In occasione del confronto tra 9 e 11 litri, abbiamo riservato una citazione all’Isuzu, eliso dalla griglia per via della latitanza dei dati sullo Stage V, anche in questa occasione sarà un giapponese a subire le limitazioni normative. La media di questo confronto si aggira intorno ai 30 chilowatt, ci troviamo dunque al di sopra dei 19 e lo Stage V si fa sentire, eccome. Quindi, ancora una volta per ragioni di conformità alle emissioni, avevamo pensato di mettere ‘tra parentesi’ la presenza di un giapponese, in questo caso Mitsubishi, entità in corso di rarefazione ai saloni delle applicazioni mobili, non avendo reperito informazioni sullo Stage V. E invece abbiamo deciso di allargare il più possibile le maglie della griglia, inserendo l’S4L2. Un doveroso tributo alla scuola ingegneristica giapponese, che su questa fascia è egemone. Il 4 di Mitsubishi è disponibile sia aspirato, a 28,8 chilowatt a 3.000 giri, che sovralimentato, 36,8 a 3.000 giri, con 125 Newtonmetro a 2.000 giri. È l’unico turbo della serie SL ed ha una canna di 440 centimetri cubici.  A interrompere il monologo giapponese ci pensa lei, Hatz. Qualunque sia la segmentazione nell’intervallo tra 1 e 2,5 litri, la serie H mette il cappello sull’indice Diesel. Il 4 cilindri è rimasto escluso per una manciata di centimetri cubici, avendo deciso di fermarci a 1,9 litri. Poco male, per Ruhstorf. Il 3 cilindri di Hatz, modulare, quindi da 1,5 litri, è stato svelato al Bauma del 2016.

Hatz 3H50T

Secondo i tedeschi il 3H50T è in grado di soddisfare le esigenze in termini di efficienza e di riduzione di potenza. Tutto questo, peraltro, con la duplice carta: sotto i 19 chilowatt, sgombra da complicazioni di post-trattamento, e quella più performante incoronata con l’alloro in questa sede. Il 3H50T è un dispari raffreddato ad acqua, alla pari dei suoi rivali, con l’eccezione di Yanmar. La bassa cilindrata, il turbocompressore e il common rail Bosch favoriscono l’elasticità del motore anche a basso numero di giri. Il ciclo di manutenzione standard è di 500 ore. Appena qualche decimale indietro c’è Kohler, che al momento del lancio dell’1,9 e del 2,5 litri, Diesel of the year 2012, ha in chiave meccanica ed elettronica duplicato sia l’una che l’altra canna.

TROVATE QUI IL CONFRONTO DI DIESEL MARZO 2021

In primo piano

Diesel of the Year 2025. Apoteosi Hyundai

L’astro coreano si riflette anche sul Diesel of the Year, dopo avere lanciato la Corea del Sud nell’empireo delle nazioni che contano, il cinema nell’antologia d’essai, il K-pop nella playlist degli adolescenti di tutto il mondo. L’edizione 2025 è appannaggio dei DX di Hyundai, 4 e 6 cilindri modula...

Articoli correlati