Covid, automotive e trasporto pubblico, è tutto collegato. Gli effetti del lungo lockdown (peraltro ancora attivo in alcune zone del mondo) non tardano a farsi sentire. I primi possono facilmente essere misurati, mentre è più complicato immaginare quali potranno essere i cambiamenti di più lungo respiro sui trend di acquisto e le abitudini degli italiani per quanto riguarda i mezzi di trasporto.

VOLKSWAGEN E IL FATTURATO 2019 (IN CRESCITA)

Proviamo, con l’aiuto dell’Osservatorio Autopromotec, a fare un po’ di chiarezza sulla questione del Covid, automotive e trasporto pubblico. Il 2020 rischia di essere ricordato come l’anno più difficile nella storia dell’automotive. Già prima dell’emergenza, peraltro, la situazione del mercato dell’auto non era proprio rassicurante e, nel mese di marzo, le immatricolazioni di autovetture in Italia hanno subito un calo dell’85,4 percento. Ad aprile, il calo è stato ben del 97,5 percento, mentre l’Unrae stima per il 2020 una diminuzione di 300.000 fino a 600.000 auto rispetto all’anno scorso, quando furono circa due milioni le vetture nuove immatricolate.

Covid, automotive

Le scelte di trasporto della popolazione

L’Osservatorio Autopromotec ragguaglia anche sulle scelte di trasporto fatte dalla popolazione. Durante l’emergenza Covid-19, gli spostamenti con mezzi privati sono aumentati dal 56,5% al 61% mentre il trasporto pubblico si è contratto dal 10,1% al 4,1%.

TRANSPOTEC LOGITEC A MARZO 2021

Nel periodo più intenso di restrizione agli spostamenti a seguito dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, gli italiani hanno decisamente orientato le proprie scelte di mobilità verso i mezzi privati motorizzati, mentre è aumentata lievemente la quota di chi ha deciso di spostarsi con mezzi non motorizzati (in bicicletta e a piedi), quota che è passata dal 33,4% al 34,9%. Questione di sicurezza, naturalmente.

Covid, automotive

La spinta del decreto Rilancio

In aiuto del settore è arrivato, lo scorso 19 maggio, il celebre decreto Rilancio (ex decreto aprile), provvedimento che ha un valore di 55 miliardi di euro e interviene principalmente nel sostegno all’occupazione, con l’erogazione di contributi per le imprese e in materia fiscale. Per quanto riguarda il fronte fiscale, in particolare, la misura più immediata e concreta per il mondo produttivo è la cancellazione del saldo Irap 2019 e dell’acconto 2020 in favore di imprese e lavoratori autonomi con volume d’affari o compensi non superiori a 250 milioni di euro l’anno.

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