Cpl e Lamborghini. La trigenerazione del toro
Cpl e Lamborghini. Con il plauso di Cogen Europe Cpl, Lamborghini e Cogen Europe. Se unissimo i puntini tra questi tre nomi, ne uscirebbe l’immagine dell’impianto di trigenerazione di Automobili Lamborghini, nella storica sede di Sant’Agata Bolognese, nel cuore pulsante della motor valley italiana. Perché? Cpl Concordia ha realizzato, su mandato della rinomata casa automobilistica, […]
Cpl e Lamborghini. Con il plauso di Cogen Europe
Cpl, Lamborghini e Cogen Europe. Se unissimo i puntini tra questi tre nomi, ne uscirebbe l’immagine dell’impianto di trigenerazione di Automobili Lamborghini, nella storica sede di Sant’Agata Bolognese, nel cuore pulsante della motor valley italiana. Perché? Cpl Concordia ha realizzato, su mandato della rinomata casa automobilistica, l’impianto di trigenerazione che contribuisce a illuminare, riscaldare e refrigerare il sogno che fu di Ferruccio Lamborghini, oggi azienda di prestigio del gruppo Volkswagen. E Cogen Europe? L’Associazione europea per la promozione della cogenerazione ha premiato Cpl e Lamborghini durante la cerimonia di consegna dei ‘Recognition Awards’ nella categoria ‘Market Development (organization)’, in occasione della conferenza annuale di Cogen Europe dal tema ‘Cogenerazione: calore ed elettricità efficienti e puliti per il futuro energetico sostenibile dell’Europa’.
Chi è Cpl? Fondata nel 1899, la cooperativa multiservizi si occupa principalmente della gestione del calore (global service e facility management), del gas (costruzione, manutenzione, gestione impianti e reti metano e Gnl), del teleriscaldamento e di sviluppo e applicazione di fonti rinnovabili. Da circa trent’anni è attiva nella cogenerazione. Per non sbagliarci abbiamo chiesto a loro. “Il nostro impegno nella cogenerazione risale ai primi Anni 90” ci hanno risposto, “con impianti alimentati sia a metano che a biogas e diesel. Per il gas naturale utilizzavamo i Totem (ndr: i pionieristici cogeneratori equipaggiati dai 903 cc della Fiat 127, ad aste e bilancieri), 15 chilowatt a 3.000 giri. Siamo quindi passati a motori più grandi, per applicazioni landfill, per arrivare ad oggi a soluzioni costumizzate sino a 10 megawatt di potenza”.
A quali motoristi vi rivolgete?
Adottiamo la soluzione più efficace ed efficiente per i nostri clienti, per questo lavoriamo con tutti i principali player/costruttori del mercato. Alla Lamborghini abbiamo installato, ad esempio, un impianto Mwm che seguiamo direttamente come service”.
Due moduli a gas metano
E qui entriamo nello specifico dell’impianto iridato. “Il progetto che ha suscitato il plauso dei giurati di Cogen Europe si compone di due elementi: un impianto di trigenerazione composto da due moduli di cogenerazione alimentati a gas metano per produrre calore ed elettricità accoppiati a due assorbitori per il raffrescamento; una rete di teleriscaldamento di 6 km che collega lo stabilimento Lamborghini ad un impianto di sfruttamento energetico di biogas attraverso la cogenerazione. Grazie all’energia prodotta dall’impianto di trigenerazione e a quella recuperata dal teleriscaldamento alimentato da fonte rinnovabile, lo scorso anno Automobili Lamborghini ha coperto il 34% del fabbisogno energetico aziendale realizzando un importante saving energetico di oltre 1,4Ktep di energia primaria risparmiata. Il ricorso alla cogenerazione ha inoltre contribuito in maniera sostanziale al raggiungimento da parte di Automobili Lamborghini, come prima azienda al mondo, della certificazione CO2neutrale tramite il programma ‘Carbon Neutrality’ di Dnv Gl”.
A questo punto, due parole sull’impianto in esercizio alla Lamborghini.
Cpl e Lamborghini:
Quali le caratteristiche dei motori installati ed i benefici generati?
L’impianto, composto da due moduli di cogenerazione Mwm di pari caratteristiche, ha una potenza elettrica complessiva pari a 2,4 megawatt ed ogni anno genera circa 20.000 MWhe. Il modello è per entrambi i moduli un V12 così come l’Aventador LP 700-4, gioiello della casa automobilistica di Sant’Agata Bolognese e punto di riferimento nel panorama delle supersportive di lusso. La scelta tecnico-ingegneristica si è basata sull’analisi dei fabbisogni energetici dello stabilimento per scovare la soluzione che dal punto di vista energetico-ambientale potesse comportare la maggior copertura degli stessi contribuendo alla massima riduzione dell’impatto ambientale sul territorio. In termini di emissioni di anidride carbonica evitate difatti, la produzione energetica sopracitata porta ad un risparmio approssimativo di 1.640 tCO2/anno.