Il Centro di integrazione di Cummins. Se preferite, chiamatelo Pic
Cummins ha ufficialmente presentato il Pic, Power Innovation Center, che fa dell'integrazione e della flessibilità il valore aggiunto per la personalizzazione delle smart grid
Perché Centro di integrazione è la nostra licenza per definire il Power Innovation Center (Pic, nell’abbreviazione anglofona) che Cummins ha inaugurato oggi, 17 agosto 2022, presso lo stabilimento di Fridley, in Minnesota. Per chi ancora rimpiange Roger Nelson, ci troviamo proprio a Minneapolis, città natale di Prince. Si ragiona di generazione di potenza ma è inevitabile allargare lo sguardo a quel mondo tumultuoso di applicazioni che ha fame di energia. Le automobili in prima battuta, senza scordarci i pesanti stradali e le applicazioni da cantiere.
Cummins l’integrazione la fa al Pic di Minneapolis
Del resto, Cummins cosa dovrebbe escogitare di meglio di un ambiente protetto e attrezzato per testare ogni singolo componente, verificarne l’integrazione, dedicarsi alla ricerca e sviluppo oppure renderlo disponibile per il dialogo con gli utenti finali nell’ottica della personalizzazione? Di cosa si tratti, in termini chiari, ce lo spiega Gary Johansen, Vicepresident – Power Systems Engineering e Sponsor del progetto: «Il Pic rappresenta la realizzazione di un investimento significativo in tecnologia e innovazione ingegneristica che avrà un impatto sul modo in cui le aziende utilizzano e costruiscono i sistemi di alimentazione al fine di soddisfare gli obiettivi di sostenibilità per un futuro più verde».
Entrando più nel dettaglio
In base quanto ci hanno riferito dal quartier generale, il Power integration centre è stato concepito per la sperimentazione delle potenziali soluzioni di alimentazione fianco a fianco con gli ingegneri Cummins.
«Con questo centro, saremo in grado di migliorare la nostra offerta durante l’intero ciclo di vita del prodotto“, ha dichiarato Satish Jayaram, Idea Program Office Leader e Sponsor del progetto. «Ridurremo i costi e i tempi necessari per testare e convalidare le soluzioni e avremo la possibilità di presentare queste soluzioni a clienti e partner». Il Pic si estende su 20.000 metri quadrati, tra cui un’area di prova all’aperto, una sala principale con i quadri elettrici, un mezzanino elettrico e una sala di controllo ingegneristico. La rivista DIESEL, insieme ad alcuni giornalisti e installatori americani, ha fatto visita ad ognuno di questi ambienti, in occasione dell’evento allestito da Cummins.Ci soffermeremo diffusamente sul prossimo numero di ottobre. Al momento vi concediamo un assaggio di ciò che il Power integration center significa per Cummins. La parola chiave è flessibilità. Gary Johansen ci ha risposto così: «È completamente flessibile e si adatta a un’estesa gamma di fonti di energia e di potenza, nonché a una pluralità di carichi flessibili. Disponiamo di infrastrutture molto flessibili che ci consentono di cambiare rapidamente i collegamenti di controllo e di alimentazione per tutti questi sistemi in risposta alle mutevoli richieste dei clienti e del mercato. Una flessibilità di questo tipo è ciò di cui hanno davvero bisogno», ha dichiarato Johansen.
Nel frattempo, procediamo con la panoramica: L’area di prova esterna comprende cinque banchi di prova da 500 chilowatt e due da 2.000 chilowatt, che possono essere collegati in base alla fonte energetica o al carico. Due banchi di carico programmabili, da 500 chilowatt, consentono di mettere in pratica determinati scenari utilizzando i dati del profilo di carico reale del cliente, con un fattore di potenza fino a 0,8 in anticipo o in ritardo.
Perché, aggiungiamo noi, è nell’aggettivo “reale” che risiede tanta parte dell’importanza strategica di questo centro.
Che integrazione sarebbe, senza quadri elettrici?
E, difatti, al Pic di Fridley tre linee di quadri interni collegano le diverse attività del laboratorio e allacciano le utenze del sito. Un impianto fotovoltaico da 500 kW installato permanentemente sul tetto è collegato ai laboratori, così come i simulatori fotovoltaici e di accumulo di energia per testare vari tipi di inverter. La sala di controllo ingegneristico comprende postazioni di lavoro dove i tecnici possono accedere a tutti gli elementi della microrete e lavorare in collaborazione con clienti e partner tecnici.
«Siamo sempre alla ricerca di modi per reagire alle esigenze del mercato e migliorare la nostra attività», ha aggiunto Johansen. «I nostri clienti attribuiscono un valore ancora maggiore a soluzioni flessibili e ben integrate e questo centro ci aiuterà ad accelerare i tempi di consegna di queste innovative soluzioni».
Insomma, a costo di ripeterci, flessibilità è la chiave per comprendere e implementare le tendenze del mercato e per dare un senso al termine “transizione energetica”. Ed è quanto sta facendo Cummins.