Deutz per il Petersberg climate dialogue
Deutz per il Petersberg climate dialogue. Il Petersberg Climate Dialogue quest’anno è incappato nelle drammatiche secche ereditate dall’emergenza Covid-19. Come si legge sul sito, in riferimento al Cop 26, in programma a Berlino il 27 e 28 aprile: «La crisi del coronavirus sta presentando nuove sfide ai negoziati internazionali sul clima. La Conferenza sul cambiamento climatico […]
Deutz per il Petersberg climate dialogue. Il Petersberg Climate Dialogue quest’anno è incappato nelle drammatiche secche ereditate dall’emergenza Covid-19. Come si legge sul sito, in riferimento al Cop 26, in programma a Berlino il 27 e 28 aprile: «La crisi del coronavirus sta presentando nuove sfide ai negoziati internazionali sul clima. La Conferenza sul cambiamento climatico (Cop 26) è stata rinviata al 2021».
Il Dialogo ci sarà, sì, ma in remoto, come si conviene all’imperativo categorico del distanziamento sociale. Citiamo le fonti ufficiali: «Quest’anno il Petersberg climate dialogue (Pcd) non si svolgerà nel suo formato abituale. Questa volta i ministri di 30 Paesi si incontreranno online, perché è essenziale che lo scambio sulla fondamentale questione dell’azione per il clima continui. L’11° Petersberg climate dialogue (Pcd) si terrà quindi in videoconferenza il 27 e 28 aprile. Il Regno Unito, in qualità di presidente della prossima Conferenza sul cambiamento climatico (COP 26), co-presiederà quest’anno il Pcd. Su invito del ministro federale dell’ambiente, Svenja Schulze, funzionari governativi di alto livello discuteranno quali misure potrebbero aprire la strada ad una ripresa verde da questa crisi economica. Si svolgeranno anche ulteriori scambi tra attori non statali come imprese, città, Ong e think-tank, e tra i principali negoziatori. Come negli anni precedenti, la Cancelliera Merkel ha confermato la sua partecipazione al Petersberg climate dialogue.
Il ruolo di Deutz
Diamo ora voce a Deutz, uno dei protagonisti dell’evento: «In occasione del lancio dell’11° edizione del Petersberg climate dialogue, un’ampia convergenza di 68 grandi aziende di tutti i settori dell’economia si rivolge ai rappresentanti politici in una dichiarazione economica: Il settore privato è pronto ad assumersi la responsabilità sociale nella crisi e, allo stesso tempo, a rispettare gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima. Per raggiungere questo obiettivo, i governi devono agire ora con decisione e ripristinare la sicurezza degli investimenti urgentemente necessaria con programmi di stimolo economico a lungo termine, rispettosi del clima. Le aziende partecipanti sono nomi noti in tutti i settori. Oltre alla Deutz AG, vi partecipano anche altri rappresentanti del settore meccanico e dell’ingegneria automobilistica, dell’industria pesante, della chimica, del settore finanziario e delle grandi imprese del settore edile e dei trasporti. Insieme danno lavoro a quasi un milione di persone in Germania e a più di 3 milioni di persone in tutto il mondo, per un fatturato globale di circa mille miliardi di euro».