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Deutz Tcd6.1: è lui il primo a mettere in cornice il diploma di laurea Stage V. A quasi tre anni dallo sbocciare di un florilegio di cartellini ‘Stage V ready’, quando all’Intermat di Parigi i costruttori di motori risposero quasi all’unisono alle voci di corridoio che davano per imminente la formulazione dello Stage V a Bruxelles, è finalmente scoccata l’ora dell’omologazione. Il certificato Stage V è stato rilasciato il 6 settembre al Tcd 6.1 di Deutz dall’Autorità federale tedesca. A novembre sarà il turno del Tcd 3.6 , del 4.1, del 7.8 e del Ttcd 7.8.
La chiave di volta è l’elaborazione virtuosa del processo di rigenerazione e Deutz ha pensato di calibrare la modalità di funzionamento in base al carico di lavoro. L’Heat Management system gestisce la pratica della rigenerazione, il cosiddetto ‘Heat Mode’ regola le temperature, sostanzialmente aumentando il livello di calore per assicurare una corretta pulizia della trama a nido d’ape del dpf. E non vale solamente per il Tcd6.1.

Tcd6.1, Wellenzhon e lo Stage V

A questo punto interviene una firma e  un volto ormai di casa, su DIESEL e Dieselweb: Michael Wellenzohn, che siede nel CdA di Deutz con competenza per vendite, assistenza e marketing. «Abbiamo fatto una promessa nel 2015» esordisce Wellenzohn «e, ora che siamo stati insigniti del primo certificato in assoluto, l’abbiamo mantenuta. Questo consentirà ai nostri clienti di installare i nostri motori nelle loro macchine in modo flessibile, garantendogli continuità quando passeranno allo Stage V. Siamo particolarmente orgogliosi di avere ricevuto la prima certificazione Stage V, che sottolinea la nostra competenza nel trattamento dei gas di scarico».

ALLA PUTZMEISTER CHE DEUTZ FOSSE AVANTI CON LA PRATICA STAGE V L’HANNO CAPITO SUBITO

Tdc6.1 ora, tutti gi altri a novembre

Ancora poco e la famiglia quasi al completo indosserà l’abito della festa. Oggi festeggia il Tcd6.1, a novembre sarà il turno dello zoccolo duro da 3,6 a 7,8 litri. Agritechnica sarà dunque la ribalta per i ‘magnifici 5’ dello Stage V in rosso senza peraltro, giurano a Colonia, dovere modificare l’alloggiamento del vano motore.

Ma, come si dice,  non finisce qui. In rampa di lancio anche la serie da 9 a 18 litri che si vestirà di bianco per Liebherr e di rosso per Deutz. Il Tcd 9.0 eroga 300 chilowatt e 1.700 Newtonmetro, il Tcd 12.0 e il 13.5 rispettivamente, 400 kW e 2.500 Nm, chiude il top da 18 litri, capace di 620 kW e 3.600 Nm. A proposito di Deutz e Liebherr:

 

QUESTO SI MORMORAVA NEL 2016

QUI LE STRETTE DI MANI DI OGGI

Non solo il Tcd6.1

‘E non finisce qui’ bis. All’Agritechnica il 2,2 si presenterà per la prima volta al pubblico agricolo e il 2,9 litri mostrerà i muscoli anabolizzati della versione da 80 chilowatt.

Sarà inoltre la location per la diagnostica in remoto e dell’interfaccia Bluetooth e del webshop Deutz, che connetterà h24 il magazzino ricambi e i potenziali utenti.

 

 

 

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