Il movimentatore industriale Terex Ecotec Twh 220 testato nell’impianto di Fossano
(Cn) della Rosso Srl è una macchina adibita alla lavorazione propedeutica dei rifiuti misti
prima dell’invio in smaltimento o in recupero. Parlano tedesco entrambi i protagonisti del “sottopancia”: Bosch-Rexroth per l’impianto idraulico e Deutz per il motore.

Deutz e il Tcd3.6 per Terex

Il Deutz Tcd3.6 L4 Stage V scelto da Terex è alloggiato in modo decisamente comodo nel cofano del Twh 220 permettendo un’agevole manutenzione. Il 3,6 litri eroga 95 chilowatt (130 cavalli) a 2.000 giri con una coppia di 500 Nm a 1.600 giri. Règime di funzionamento che permette di sfruttare in pieno le potenzialità operative della macchina mantenendo da un lato un’elevata efficienza in termini di velocità idraulica. Dall’altro contenere consumi ed emissioni sonore senza mai arrivare alla rotazione di massima potenza. Colpiscono le masse radianti che, in rapporto alla potenza installata, alla cilindrata del motore e alle dimensioni del mezzo, sono decisamente sovradimensionate. Una specifica scelta legata alle condizioni operative dell’impiego gravoso, quello della manipolazione di rifiuti di vario tipo, dove polvere ed elementi volatili mettono a dura prova il raffreddamento dei liquidi. Le ventole sono ovviamente reversibili per ottimizzare la pulizia ed aumentare l’efficienza. L’olio idraulico ha inoltre una massa radiante completamente separata e autonoma. La versione aggiornata del top di gamma dei compatti Deutz è apparsa in anteprima al Coreum 2022: è il Tcd3.9.

Con un occhio “idraulico”

L’impianto idraulico prevede un distributore con logica Load Sensing Flow SharingIl flusso complessivo da gestire è pari a 290 l/min che permettono di muoversi in scioltezza con movimenti contemporanei.Si tratta di un plus di valore su una macchina di questo tipo che deve per forza calibrare i propri movimenti sia per avere un’elevata efficienza operativa, sia per districarsi in spazi spesso complessi. Le impostazioni dell’impianto idraulico prevedono il pieno controllo delle zone di sicurezza della macchina con chiara visione dal display.

L’Ecotec Twh 220

Terex Deutz

Il movimentatore industriale Twh 220 è “preso a prestito” dalla gamma Fuchs, costruttore tedesco dalla lunga tradizione che fa parte di Terex Group. Costruito negli stabilimenti del costruttore di Bad Schönborn, in Germania, si presenta come un mezzo estremamente specializzato nato per soddisfare le specifiche esigenze delle aziende del settore. Con un peso operativo di 21 tonnellate si colloca nella categoria medio bassa del mercato rivolgendosi ad un target ampiamente diffuso che spazia dalle imprese che trattano rifiuti al classico riciclo
dei metalli. Si distingue per le soluzioni ergonomiche uniche della cabina, per l’impianto idraulico Load Sensing che aumenta l’efficienza operativa e per la struttura generale nata per questi specifici impieghi. Il Terex Ecotec con il 3,6 di Deutz è stato testato nell’impianto di Fossano (Cn) della Rosso Srl è una macchina adibita alla lavorazione propedeutica dei rifiuti misti
prima dell’invio in smaltimento o in recupero. Un impegno che vede la macchina attiva in modo
continuo nel turno operativo spostandosi su più fronti.
 La scelta di andare su un mezzo di queste
dimensioni è stata legata da un lato ad una macchina identica già operativa in azienda da tempo.
Dall’altro dall’esigenza di riuscire ad operare in modo snello fra capannoni, viabilità interna e
limiti di altezza. Il layout della macchina è oggi fra quelli meglio studiati in questo settore. 

La ha sei anni di vita sulle spalle. Nata infatti nel 2017 si è aggiudicata l’iF Design Award. Ed abbiamo l’impressione che rimarrà sul mercato ancora a lungo visti i suoi contenuti ad alto valore aggiunto. La superficie vetrata regala una visione a 360° che non ha oggi paragoni con i diretti competitor. La climatizzazione Webasto è integrata nella copertura. La forma della cabina con il vetro anteriore spiovente verso il basso favorisce non solo la visibilità ma diminuisce il deposito della polvere limitando quindi l’impiego del tergicristallo la cui superficie d’azione è quasi totale.

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