Deutz, il cambio di residenza ora è completo
Deutz ha venduto il terreno occupato dal suo vecchio stabilimento produttivo di Colonia-Deutz allo sviluppatore di progetti Gerchgroup, con sede a Düsseldorf. La vendita (per 125 milioni di euro) fa seguito all’annuncio, diramato a metà febbraio dagli uffici Deutz, di disfarsi del sito. Del resto, a seguito del trasferimento del quartier generale nella zona Colonia-Porz, i 160mila metri […]
Deutz ha venduto il terreno occupato dal suo vecchio stabilimento produttivo di Colonia-Deutz allo sviluppatore di progetti Gerchgroup, con sede a Düsseldorf. La vendita (per 125 milioni di euro) fa seguito all’annuncio, diramato a metà febbraio dagli uffici Deutz, di disfarsi del sito. Del resto, a seguito del trasferimento del quartier generale nella zona Colonia-Porz, i 160mila metri quadri della precedente fabbrica non erano più necessari. La prospettiva che si apre per l’area lasciata libera dall’azienda tedesca è quella di una vera e propria rinascita urbana: Gerchgroup ha l’obiettivo di riqualificare l’ex distretto industriale, adiacente al fiume Reno, per farvi nascere un nuovo quartiere con un’alta percentuale di abitazioni.
Una ricaduta di peso sul fatturato
I 125 milioni di assegno staccato da Gerchgroup sono solo la prima tranche del pagamento. Deutz, infatti, che a Shangai l’anno scorso ha presentato un sei cilindri da nove litri che suggella l’alleanza con Liebherr, riceverà una seconda e ultima rata nei prossimi anni, che dipenderà dall’andamento del progetto di riqualificazione. L’importo finale non è stato reso noto. In base al fatturato consolidato, fa sapere l’azienda, il surplus di cassa dovuto all’alienazione immobiliare inciderà in misura variabile sul bilancio complessivo (le previsioni parlano letteralmente di “high double-digit million euro”, per uqello che viene definito come “exceptional item”.
In ogni caso, un’ulteriore boccata d’ossigeno per un’azienda che non ha sofferto in maniera drammatica la contrazone della meccanizzazone agricola e si ritrova ad agire su due e più turni per licenziare gli ordinativi.