Gianluca Piscopo è il responsabile della progettazione di Isotta Fraschini. Lo abbiamo incontrato a Bari, al quartier generale, in occasione della presentazione del diesel-generatore 16V170C2Me per i Ppa della Marina militare italiana, di fronte all’Ammiraglio Bisceglia, al Presidente di Isotta Fraschini, Sergio Razeto, e ad Alberto Maestrini, Direttore generale di Fincantieri. Ecco quello che ci ha raccontato del coinvolgimento di Isotta Fraschini in questo progetto.

Da dove nasce il matching tra Isotta Fraschini e questa applicazione di Fincantieri?

Tra Fincantieri e la Marina Militare lo scambio di idee è cominciato ben prima della scrittura specifica. Questa discussione ha coinvolto anche i diesel generatori. Sulle Ppa ci siamo proposti con il nostro motore della serie 1700, il 16 cilindri da 170 mm di alesaggio, che la Marina conosce bene perché impiegato su altre applicazioni, la Fremm e la Orizzonte.

Per il progetto Ppa, abbiamo preteso l’assoluta affidabilità del prodotto. È stato creato un gruppo di lavoro congiunto tra IF, Fincantieri, Marina Militare Italiana, Navarm e Occam, che ha seguito lo sviluppo del diesel-generatore e la rispondenza ai requisiti. Sin dalla fase iniziale tutti gli attori, che sono stakeholder a tutti gli effetti hanno definito i processi di validazione.

FINCANTIERI E FPT INDUSTRIAL

isotta fraschini diesel generator

Perché questo motore?

Nella nostra famiglia il 16V170C2 è quello che raggiunge il target di potenza e di Mtbo, quindi l’intervallo di manutenzione. In specifica erano indicati sia le ore di utilizzo annuali che il tipo di carico. Sul Ppa la richiesta di energia elettrica è considerevole (per la presenza, tra l’altro, di quattro impianti radar). Su applicazioni come Fremm e Ppa i diesel-generatori sono utilizzati per la propulsione.

Il carico principale non è dato solo dagli ausiliari, ma anche dai motori propulsivi (Fremm) o dai motori di manovra (Ppa), che forniscono i transitori maggiori, perché in impiego normale la nave si stabilizza a un certo carico di potenza e i transitori sono blandi. La condizione più gravosa si raggiunge in manovra. Nonostante la potenza nominale richiesta a Ppa e Orizzonte (anche se quest’ultima ha un’iniezione meccanica) sia la stessa, 1.600 kWe, il duty cicle di Ppa è molto più ostico, perché su Orizzonte i diesel girano mediamente al 50% del carico e subiscono pochissimi transitori.

Questo fatto ci ha indotti a rivedere profondamente il motore. Il basamento è diverso e i pistoni sono tuttora in acciaio ma progettati per lavorare con una camicia dotata di anti polishing ring, un dispositivo per impedire che i depositi carboniosi sul pistone possano lucidare la camicia, riducendone la vita.

Altre caratteristiche del motore?

Non ha l’Egr, dal momento che l’Imo Tier 2 non lo richiede, e dispone di un common rail Bosch da 1.600 bar. In futuro prevediamo il passaggio al 2.200 bar. Per essere Imo Tier 3 si può scegliere tra Egr e Scr. Abbiamo scelto quest’ultima soluzione, avvalendoci della collaborazione con Ifog Engineering, perché conforta l’affidabilità del motore ed ha un livello di efficienza che rende inutile il ricircolo. È una soluzione di derivazione industriale, con soluzione di urea al 40%. Sul Ppa non è richiesto che l’Scr sia sempre attivo. Non sono previsti né il Doc né il Dpf.

Come commenta un’ipotesi a giri variabili?

Il diesel-generatore è a 60 Hz, a 1.200 giri, mentre la Fremm gira a 1.800. In passato Fincantieri ha fatto delle simulazioni per capire se fosse conveniente passare a un generatore a giri variabili, e ha valutato potenzialmente praticabile questa strada. Il problema riguarda la macchina elettrica, più complessa e meno duratura, quindi meno affidabile, almeno allo stato attuale.

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