Un DPE senza frontiere sia in termini territoriali che di declinazioni applicative. Sì, perché tra gli specchi d’acqua del Rimini Exhibition Centre, dal 5 all’8 di novembre, andrà in scena la prima edizione del Distributed Power Europe, organizzato da Italian Exhibition Group.

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Distributed Power Europe (DPE), un nuovo punto di riferimento per la power generation

La rassegna sarà in contemporanea al Key Energy, che rappresenta l’altro versante degli stazionari, a regime fisso e variabile, destinati alla produzione di energia e calore, generalmente tramite fermentazione anaerobica delle biomasse. Come dire, un ‘all-in-one’ che non conosce analogie nella geografia delle manifestazioni di settore e che ricompone la filiera, dalla componentistica, endotermici e alternatori in primis, alla rappresentanza degli Oem. La manifestazione si candida a diventare la cerniera naturale della power generation nel Vecchio Continente, per la posizione baricentrica tra i paesi di lingua tedesca, l’Europa del sud, i Balcani e lo scacchiere a est dell’Unione europea, l’area russofona e il Maghreb.

All’interno del programma seminariale dell’Agora (‘piazza’, in greco classico, a testimonianza della proiezione mediterranea del Dpe), sono calendarizzati due temi sensibilmente sulle corde di Diesel: le microgrid e la copertura del fabbisogno energetico degli eventi pubblici. Le microreti decentralizzate trovano molteplici modalità di impiego, sono applicabili in situ, per esempio all’interno di impianti produttivi. Un case study è quello a firma del colosso Abb nel parco eolico di Marsabit, nel Kenia settentrionale.

ROLLS-ROYCE E QINOUS PER LE MICROGRID

La microrete alimentata dal vento e dal generatore diesel soddisfa le esigenze dei 5.000 abitanti del territorio, altrimenti tagliati fuori dalle reti di distribuzione. In questa descrizione riecheggia la cosiddetta ‘smart grid’. Si tratta di una vera e propria centrale energetica che risponde alla necessità di bilanciare le fonti rinnovabili, per loro natura ‘umorali’, favorendo il dispacciamento. Diesel o a gas, il motore termico diventa l’equilibratore di un sistema che comprende, tipicamente, un campo eolico, fotovoltaico e batterie di accumulo.

Uno sguardo anche alla prime power

Un’altra applicazione che a Rimini troverà terreno fertile riguarda un’interpretazione tanto diffusa quanto cool dell’utilizzo prime power: la copertura dei servizi energetici durante i concerti. Un ciclo di lavoro che richiede affidabilità e il giusto dimensionamento. Per rispondere a queste caratteristiche e alla specifica applicazione concertistica, Rimini dispone di una duplice patente di credibilità: le sinergie nella filiera della power generation del Dpe e la vocazione all’entertainment della Riviera romagnola. Due esempi poliedrici provengono da Fpt Industrial e Ned Generators. Fpt, in sinergia con Universal Music, ha fornito un G-Drive, personalizzato dallo street artist Pao. Utilizzi possibili? Per esempio, alimentare i cellulari delle 80mila anime affamate di videoregistrazioni per immortalare il concerto dei rapper Fedez e J-Ax allo stadio San Siro di Milano.

FPT INDUSTRIAL: TRA MUSICA E MOTORI

Il Twin 55 di Ned Generators ha invece prestato servizio al Jova Beach Party, sulla Marina di Cerveteri, nel litorale laziale, vicino a Roma. Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, si è infatti esibito di fronte a 40mila persone, all’interno di un evento che per 12 ore ha messo alla frusta le torri di illuminazione e gli impianti audio.

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