Oerlikon Graziano ha organizzato un evento presso l’Unione Industriale di Torino alla presenza dell’Amministratore delegato Oliver Dohn. A sedere, nel parterre dei relatori, l’assessore regionale Giuseppina De Santis, un delegato Fim Cisl, in rappresentanza del mondo sindacale, Adriano Caponetto, Responsabile He Emear Oerlikon Graziano, e Maurizia Cacciatori, testimonial del progetto Fit4Life.

E fin qui, per chi conosce DIESEL, si potrebbe obiettare: “dov’è la notizia?”.

La notizia, infatti, non si riassume in un singolo accadimento; in realtà le notizie sono molteplici: di processo, di immagine, di prodotto e di organigramma.

Strategie di comunicazione

Condensando processo e immagine, si può dire che l’evento è stato orientato al rilancio massmediatico del brand (significativa la presenza di giornalisti del Sole 24 ore e de La Stampa), alla luce degli eventi di cronaca che hanno proiettato nel recente passato un’aurea infausta su Oerlikon Graziano. Un’operazione imperniata su due fulcri: sicurezza sul lavoro e benessere.

Oerlikon Graziano, gli incidenti e Fit4Life

Per quanto riguarda il primo aspetto, il dato saliente riguarda il tasso di incidentalità: dal 2011 al 2017 nei cinque stabilimenti di Oerlikon Graziano in Italia (quattro in territorio sabaudo: Rivoli, Luserna, Sommariva Perno e Cervere; uno a Bari) si è registrata una contrazione esponenziale degli incidenti che hanno coinvolto i 2mila dipendenti italiani, da un totale di 188 ad appena 6, con un tasso dello 0,47 per cento. L’obiettivo, a questo punto, diventa il lungimirante ‘zero danni’.

Fit4Life investe invece quasi in modo olistico il benessere delle risorse Oerlikon. Non è un caso che la testimonial di questa iniziativa sia Maurizia Cacciatori, eroina della nazionale italiana di pallavolo a cavallo tra gli Anni 90 e la prima decade degli Anni 2000. Wellness inteso ‘strictu sensu’, cioè come alimentazione e corretto rapporto con il proprio corpo, dall’ergonomia sul posto di lavoro alla dieta equilibrata.

Oerlikon Graziano e il prodotto

Si è parlato solo tangenzialmente di prodotto, eppure la mattinata all’Unione industriale non è stata avara di informazioni interessanti.

Si è toccato l’argomento topico dell’elettrificazione, che vede Oerlikon Graziano raccogliere il guanto della sfida, e sono state snocciolate due cifre di particolare rilievo da giocare sulla ‘ruota di Torino’: 30 e 20.

La prima cifra identifica i 30 milioni di investimenti in tecnologie e aggiornamenti negli impianti dei cinque stabilimenti italiani, la seconda cifra indica il reclutamento di 20 ingegneri da gennaio 2018. La geografia produttiva non subirà stravolgimenti ma adattamenti, nel senso che Oerlikon Graziano punta alla saturazione produttiva delle fabbriche sul suolo italiano, nel rispetto del principio di flessibilità richiesto dal mercato. I componenti elettrici ed elettronici in traiettoria ‘elettrificazione’ saranno condensati là dove ce ne sarà più richiesta.

A PROPOSITO DI TRASMISSIONI IBRIDE OERLIKON GRAZIANO…

Il Ceo di Oerlikon Graziano: Oliver Dohn

L’happening all’Unione Industriale di Torino si è rivelata anche l’occasione per fare la conoscenza di Oliver Dohn, Amministratore delegato di Oerlikon Graziano Emear (Europe, Middle East, Africa and Russia) e Chief operations officer di Oerlikon Drive Systems.

Originario di Magonza (Mainz, in tedesco), città dove i fiumi Meno e Reno s’incontrano, Dohn è l’executive incaricato di consolidare la risalita di Oerlikon dalle secche del 2015, che ha comportato un’iniezione di liquidità dalla casa madre. Una trasfuzione di risorse a un’azienda che gode comunque di buona salute e si sta progressivamente orientando all’automotive, che attualmente vale il 18 per cento del fatturato (e-Mobility: Bollorè, Fuso, Audi; luxury car: Mc Laren, Lamborghini)  partendo dal core business delle applicazioni agricole, maggioritario nel diagramma delle vendite, con il 34 per cento del fatturato (del resto agli albori di Graziano fu l’idillio con l’allora Fiat Trattori).

Nel curriculum di Dohn c’è l’impronta stradale e della trazione in generale. Prima di assumere l’incarico di Direttore del Business Services di Oerlikon Management, Dohn è stato General Manager di Bombardier e Managing Director alla Gme di Eisenach, quartier generale Opel. Laureato in ingegneria meccanica, si è perfezionato ad Harvard (Amp: Harvard Business school advanced management program) e sul campo ha maturato competenze manageriali nell’industria automobilistica sia in materia di qualità e produzione che di approvvigionamento, logistica e project management.

 

 

 

 

 

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