Deutz, il Doty 2018 e Liebherr
Deutz. Il Doty ha tre fratelli: 12, 13,5 e 18 Il TCD9.0 non è solo, tra i motori in linea di Colonia. La collaborazione con Liebherr Components ha affiancato al 9 litri un 12, un 13,5 e un 18, rigorosamente in linea, che dilatano gli orizzonti applicativi di Deutz. DIESEL OF THE YEAR 2018 E […]
Deutz. Il Doty ha tre fratelli: 12, 13,5 e 18
Il TCD9.0 non è solo, tra i motori in linea di Colonia. La collaborazione con Liebherr Components ha affiancato al 9 litri un 12, un 13,5 e un 18, rigorosamente in linea, che dilatano gli orizzonti applicativi di Deutz.
DIESEL OF THE YEAR 2018 E MICHAEL WELLENZOHN
La collaborazione tra Deutz e Liebherr non ha prodotto solamente il 9 litri che all’Intermat si è aggiudicato il Diesel of the year 2018. Il progetto dei motori in linea si inserisce all’interno del potenziamento strategico di Deutz sopra le colonne d’Ercole dei compatti, 3 e 4 cilindri, e del limite dei 150 chilowatt, dove Deutz presta il fianco alla concorrenza.
La famiglia con architettura in linea parte dal 4 cilindri da 9 litri (AxC 135×157 mm) e prosegue con gli esacilindrici, un 12 litri (AxC 130×150 mm), che si sovrappone all’esistente motore a V, e l’inedito 13,5, che recupera la canna del Diesel of the year. Ancora 6 cilindri in linea per il 18, ovviamente con canna maggiorata (AxC 148×174 mm).
DIESEL OF THE YEAR. IL DISCORSO
Dalle gru alle perforazioni e oltre
Quattro bocche di fuoco in grado di alzare l’asticella e di segmentare la line-up di Colonia. Gli obiettivi? Agganciare applicazioni altrimenti inaccessibili e fornire un portafoglio prodotti completo, per integrare le gamme a listino degli OEM fidelizzati alla causa Deutz. Nel primo caso si può considerare l’esempio delle gru semoventi e quelle per la perforazione. In questi ambienti di lavoro, l’architettura a V comporta una fisiologica espansione del volume dei motori e dei costi di acquisto e installazione. Il 9 litri ha tutte le carte in regola per candidarsi sulle gru e stimolare quegli OEM come Terex, che guardano altrove, e la stessa Liebherr, che con Deutz ha più di un canale aperto.
Anche i reach staker e le altre macchine per la movimentazione portuale si prestano a queste unità in linea. Un segmento applicativo monopolizzato da Cummins e Volvo, con la concorrenza di Scania, che si è stabilmente insediata nella catena cinematica di CVS Ferrari.
Il 13,5 litri porta in dote una gradita sorpresa. Nell’ultima decade di novembre il TCD13.5 farà capolino in Italia indossando l’abito della festa, il powerpack. Deutz Italy, insieme alla filiale Usa e alla casa madre, ha infatti in carico l’allestimento con radiatore, gas di scarico e serbatoio urea. Il powerpack riguarderà anche il 9 e il 12, che dovrebbero essere pronti in questa versione a cavallo tra maggio e novembre. Il 18 sarà invece, al momento, disponibile “nudo”, per presentarsi nelle condizioni di ingombro ideali per penetrare nella trivellazione pesante e tra le pompe per il calcestruzzo. La potenza c’è: 620 chilowatt a 1.900 giri, per una coppia di 3.650 Newtonmetro a 1.300.