DPE e la rotta dello Stage V

Il battesimo del DPE di Rimini sarà anche l’occasione per esorcizzare lo spettro dello Stage V. Entrato in vigore il 1° gennaio, dispiegherà completamente i suoi effetti a partire dal prossimo anno, nella fascia cruciale tra 56 e 130 chilowatt. I gruppi stand-by sono sfuggiti alla mannaia del legislatore, i prime-power, invece, sono rimasti intrappolati nell’interpretazione dell’applicazione stazionaria.

OREFICE GENERATORS E I SILENGEN

Chi è uscito definitivamente con le ossa rotte sono le motopompe. Attingere acqua dai canali irrigui per riconsegnarla ai campi assetati. Un’applicazione tanto vitale quanto consegnata a ripieghi tecnologici, come i vecchi OM, Landini e Deutz abbandonati in prossimità delle fonti d’acqua, con le prese di forza al lavoro. Tutt’altro che un dettaglio il riverbero sul prezzo: in taluni casi si traduce nel triplo.

 

In occasione di un seminario organizzato dalla rivista DIESEL proprio a Rimini, durante Ecomondo – Key Energy 2017, Ascomac Unimot fornì un contributo elaborato dagli associati sullo Stage V, il Position Paper, di cui riportiamo uno stralcio, relativo al pre-buy: «I motori di transizione (che devono essere comunque prodotti entro il 31.12.2018) e, le macchine su cui sono installati questi motori, possono essere immesse sul mercato durante il periodo di transizione purché la macchina abbia una data di fabbricazione non più tardi di 18 mesi dal 31.12.2018 e ulteriori 6 mesi per l’immissione della macchina sul mercato. Per i motori della categoria Nre (motori diesel sotto i 560 kW), la legislazione autorizza la proroga del periodo di transizionee del periodo di transizione di un ulteriore periodo di 12 mesi per i costruttori di macchine con una produzione totale annua inferiore a 100 unità di macchine».

DPE RIMINI. QUA LO STAGE V NON È CERTO UNA NOVITÀ. DISSE ASCOMAC…

Per chiarire l’annosa definizione dell’identità delle macchine stazionarie e altri elementi criptici una serie di faq, prevista dal Position Paper, aiuta ad orientarsi. Per esempio lo sapevate che: «Una parte del motore può essere spedita smontata, limitatamente al sistema di recupero dei gas di scarico (after-treatment system), ad eccezione del sistema egr e della turbina. In questo caso comunque bisognerà attivare una procedura e un registro per il montaggio delegato all’Oem (delegated assembly)?».

Il DPE si avvale di una rete di collaborazioni istituzionali, tra cui quella con Lombardy Energy Cleantech Cluster (LE2C), in ragione della presenza di loro associati (per citarne alcuni, AB Impianti, Enertech Solution, Turboden, Università di Milano Bicocca).

Lombardy Energy Cleantech Cluster collabora con il DPE

L’associazione rappresenta il sistema produttivo lombardo per l’energia e l’ambiente ed è organizzata sul modello Multiple helix: piattaforma per progetti di ricerca, innovazione e formazione che sfrutta la sinergia tra imprese, associazioni imprenditoriali, università, centri di conoscenza e di ricerca, enti specializzati, pubblica amministrazione e finanza. Giunta al decimo anno di attività (nasce infatti nel 2009 su iniziativa di 8 imprese del settore energia), nel 2015 è stato il primo cluster italiano ad ottenere la Gold Label. LE2C è partner di alcuni progetti europei tra cui Nessie (North Sea Solution for Innovation in Corrosion for Energy) e Vida (Value-added Innovation in fooD chAins). Tra le sfide energetiche identificate da LE2C, la produzione e distribuzione di energia convenzionale, decommissioning e sviluppo di nuove tecnologie e sistemi innovativi di accumulo dell’energia, e le smart grid.

Per restare sull’attualità, è stato istituito un gruppo di lavoro intercluster sul biometano.

 

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