Idrogeno, Dumarey e Politecnico: unite i puntini. La strada vi porterà in Corso Castelfidardo 36, a Torino. È la sede di Dumarey Automotive Italia, dirimpettaia del Politecnico di Torino. È qui che è stata inaugurata al sala prova dinamica per sviluppo motori a idrogeno. La cella testimonia che il gruppo belga, con un gamba saldamente piantata in Italia, alla tecnologia del motore a combustione interna crede, eccome.

Politecnico e Dumarey all’insegna della condivisione

Condivisione o, se preferite, co-sharing, cioè la possibilità di ottimizzare le risorse, finanziarie e di competenze. Un benevole cavallo di Troia che consentirà agli studenti del Politecnico di Torino di trovare una porta d’accesso privilegiata alla implementazione dei loro studi. Un work in progress, insomma, all’interno del quale teoria e applicazione si integrano e completano. La struttura è proprietà di Dumarey Automotive Italia e sarà nella disponibilità del Politecnico di Torino per attività di ricerca, sperimentazione e trasferimento tecnologico. Per renderla idonea ad operare con motori a idrogeno multi-cilindro (ovviamente è operativa anche nella configurazione a singolo cilindro), la sala prova è stata oggetto di significativi interventi di aggiornamento, quali l’adeguamento degli impianti per l’utilizzo di un combustibile gassoso, l’introduzione di sistemi di erogazione e misura dell’idrogeno, l’implementazione dell’automazione della sala prova per governare i test e le relative dinamiche di funzionamento. L’ambiente di lavoro è certificato in accordo con le recenti normative e la gestione dell’idrogeno come combustibile, con migliorie e modifiche ai sistemi di sicurezza all’interno e all’esterno della sala prova per una gestione ottimale dell’impianto. L’area di controllo della sala prova è segregata per garantire la riservatezza dei dati prodotti e dei prototipi oggetto di test. Dumarey Automotive Italia contribuirà anche all’allestimento di una delle celle motore del Politecnico ubicata presso il Dipartimento Energia “Galileo Ferraris”, rendendola idonea all’utilizzo per le attività di ricerca sui propulsori termici a idrogeno mono-cilindro, attraverso la prestazione di attività di ingegneria. Avviato quattro anni fa, il piano di Dumarey Automotive Italia, focalizzato sullo sviluppo delle tecnologie legate all’idrogeno, ha visto un investimento complessivo di circa 4 milioni di euro, distribuiti su diversi ambiti tecnologici, tra cui motori a combustione interna, celle a combustibile, stoccaggio e sistemi di distribuzione dell’idrogeno.

dumarey politecnico

Parola all’ad e al Rettore

Pierpaolo Antonioli, Ceo Dumarey Automotive Italia conferma: «Siamo estremamente orgogliosi di rinnovare la nostra collaborazione con il Politecnico di Torino, una partnership che ha dimostrato di

essere altamente produttiva e innovativa sin dal suo inizio nel 2006. La nostra collaborazione ha permesso di sviluppare progetti di ricerca all’avanguardia e di formare le future generazioni di ingegneri. Con il nuovo accordo, puntiamo a esplorare ulteriormente le potenzialità dei motori a combustione interna alimentati a idrogeno, un settore strategico per il futuro della mobilità sostenibile. Siamo convinti che, insieme al Politecnico, continueremo a fare significativi progressi nella ricerca e nello sviluppo tecnologico, contribuendo a un futuro più verde e sostenibile».

Stefano Corgnati, Rettore Politecnico di Torino commenta: «La collaborazione con Dumarey esemplifica il concretizzarsi di quella strategia che stiamo portando avanti come Ateneo, volta allo sviluppo di infrastrutture di ricerca condivise con partner internazionali che lavorano e portano sviluppo al territorio, pienamente in linea con gli obiettivi della nostra seconda missione, quella dell’Innovazione e del trasferimento tecnologico con e verso le imprese. Inoltre investire sull’idrogeno, sia nell’ottica delle celle a combustibile che in quella dei motori termici, nonché sui combustili rinnovabili e investigare insieme alle imprese nuove soluzioni tecnologiche è in questo momento storico essenziale e prioritario per rispondere alle sfide che la transizione energetica pone nel campo della mobilità».

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