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Otto professionisti dell’oil and gas su dieci vedono luminose prospettive per le applicazioni a gas. Due delle parole chiave di questi tempi, come risaputo, sono “diversificazione” e “sostenibilità”. Dnv Gl, consulente tecnico per il mondo oil and gas, rimarca in uno studio ad hoc che le compagnie del settore stanno dirigendosi a barra dritta verso una nuova era più svincolata da petrolio e fonti fossili. Circa metà degli operatori del settore attendono di investire in maniera più consistente in fonti di alimentazione al di fuori dell’oil and gas. La previsione media del prezzo del petrolio a fine 2017 è di 57,8 dollari al barile. Intanto, i principali esponenti del settore si danno appuntamento a Ravenna: tra 29 e 31 marzo avrà luogo l’Omc (Offshore mediterranean conference), che quest’anno si arricchisce di nuove presenze di spessore (uno su tutti: Yanmar).

Oil and gas verso la sostenibilità

I dati emergono dal settimo studio annuale di Dnv Gl, che come di consueto offre una fotografia delle priorità e delle preoccupazioni di chi opera nel settore. 723 i player interpellati. L’ultima edizione della ricerca rivela segni di forte cambiamento in direzione di forme di crescita sostenibile. Un operatore su quattro prevede di investire (o ampliare gli investimenti) in energie rinnovabili durante il 2017. Sei su dieci vedono lo shift verso le rinnovabili come un cambiamento nella strategia di business a lungo termine. La fiducia nella crescita del settore oil and gas, di fatto, è stazionaria a livelli non proprio entusiasmanti: pervade il 32 per cento degli operatori, contro il 30 dell’anno passato. Una leggera crescita che apre qualche spiraglio di ottimismo. I più fiduciosi? I nordamericani.

Corsa alla digitalizzazione

Un terzo delle aziende afferma di voler aumentare le attività di M&A nei prossimi dieci mesi: si tratta del 10 per cento in più rispetto a quanto emerso nell’edizione precedente della ricerca. Crescono anche coloro che, durante il 2017, vogliono standardizzare strumenti e processi aziendali: dal 59 al 66 per cento. La digitalizzazione è vista sempre di più come un mezzo per aumentare l’efficienza dell’azienda: quattro su dieci prevedono di stanziare più soldi per diventare “smart”.

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