Eberspächer l’ha fatta grossa…

Eberspächer ricorderà il 2017 con orgoglio, in ragione dei quasi 4,5 miliardi di euro di fatturato. Uno dei driver? I sistemi di aftertreatment.

Racconta in merito Martin Peters, Managing Partner: «Siamo stati in grado di attrarre nuovi clienti e di introdurre nuovi prodotti in questi mercati: il filtro antiparticolato per motori a benzina, entrato in produzione nel 2017, e i sistemi Scr ‘close coupled’ nei veicoli diesel sono due ottimi esempi».

La divisione Exhaust Technology di Eberspächer è infatti quella che ha registrato i volumi più generosi. Di riflesso, i ricavi sono aumentati, nella misura del 4 per cento, contabilizzando 3.931 milioni di euro nel 2017. Due le ‘sotto-directory’ di questo file: la prima è legata all’aumento delle applicazioni sui veicoli commerciali in Europa. Il secondo fattore, e non poteva essere diversamente, è legato alla crescita del mercato automobilistico cinese. Il China VI per le applicazioni stradali e il (tribolato, nella gestazione) China IV per l’off-road rappresentano un enorme potenziale sul medio termine.

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Foto: André Wirsig per Eberspächer

Facendo le pulci all’intero gruppo Eberspächer nel corso del 2017, i ricavi consolidati sono stati in progresso del 3,6 percento, a 4.480,9 milioni. Fa notare Martin Peters: «Eberspächer sta crescendo con successo a livello globale. Quasi il 70% delle nostre entrate proviene ormai dall’estero. La tecnologia per il controllo delle emissioni continua a rappresentare la componente più importante: la domanda in questo settore è stata e rimane molto alta, soprattutto in conseguenza dell’introduzione di standard di emissione più severi in tutto il mondo».

 

Cambia il registro quando si parla di risultato netto. Le cause sono ascrivibili agli ammortamenti e all’incremento dei costi del personale. L’utile netto consolidato, che ammonta a 52,5 milioni di euro, è stato inferiore rispetto all’esercizio precedente, quando aveva chiuso a 61 milioni di euro.

Aumentano i costi, aumenta il personale

Le principali voci di spesa derivano dalla ricerca e sviluppo e dalle assunzioni, per far fronte ai picchi di domanda. La prima voce, relativa allo sviluppo di nuove tecnologie vale il 6 percento dell’incremento dell’R&D. Solo in questo campo Eberspächer ha speso 156,5 milioni di euro, rispetto ai 147,3 dell’anno precedente. Sfiora quota diecimila il tetto delle risorse a libro paga. Il numero di dipendenti è cresciuto in media del 4,7 per cento, raggiungendo le 9.489 unità. Per la prima volta, in oltre 150 anni, i dipendenti delle filiali estere, 4.942, sono più numerosi di quelli impiegati in Germania.

 

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Foto: André Wirsig per Eberspächer

Eberspächer nel mondo

La crescita internazionale, l’azienda di Esslingen è operativa in 29 paesi, ha trainato investimenti su nuovi siti produttivi. In Portogallo, a Tondela, per la produzione di sistemi di scarico per autovetture, in Cina, a Shanghai, Zhangjiakou, Taizhou e Tianjin, in Slovacchia a Nitra, in Messico a Monterrey e a Hermsdorf, in Turingia.

Conclude Martin Peters: «Stiamo investendo in modo specifico nel continuo processo di internazionalizzazione del Gruppo, sia in termini di sviluppo del business sia di capacità produttiva: allo stato attuale produciamo in circa 80 sedi, sparse in tutto il mondo».

 

A PROPOSITO DI DPF CHE PARLANO TEDESCO, QUESTI QUA VANNO IN ACQUA

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