Ecomondo e Key Energy, la fiera si allarga
In vista dell’edizione 2020 di Ecomondo e Key Energy, in programma (salvo complicazioni relative alla pandemia in corso) dal 3 al 6 novembre a Rimini, gli organizzatori di Italian Exhibition Group hanno annunciato un ampliamento dello spazio espositivo. Verranno, infatti, aggiunti 9mila metri quadri lordi, che porteranno la superficie complessiva a sfiorare i 140mila metri […]
In vista dell’edizione 2020 di Ecomondo e Key Energy, in programma (salvo complicazioni relative alla pandemia in corso) dal 3 al 6 novembre a Rimini, gli organizzatori di Italian Exhibition Group hanno annunciato un ampliamento dello spazio espositivo. Verranno, infatti, aggiunti 9mila metri quadri lordi, che porteranno la superficie complessiva a sfiorare i 140mila metri quadri. Il nuovo padiglione A8 sarà collegato direttamente con i padiglioni A7 e C7 e sarà realizzato con materiali a basso impatto ambientale.
Ecomondo e Key Energy: dal 2019 alle novità del 2020
L’edizione 2019 – che aveva visto l’esordio del salone Dpe nel contesto di Key Energy – si era chiusa con un numero complessivo di 93mila visitatori, accorsi a vedere quali erano le proposte degli oltre 1.600 espositori. Un’edizione, quella passata, alla quale avevamo come sempre partecipato e che vi abbiamo ampiamente raccontato alla fine dello scorso anno.
I NUOVI MOTORI PRESENTATI DA VOLVO PENTA A KEY ENERGY 2019
Novità del 2020 sarà, sempre all’interno di Key Energy, la rassegna LUMIexpo, una sezione dedicata – leggiamo nel comunicato ufficiale – «a ‘smart spaces’ e tecnologie ‘people centric’: i fattori di sviluppo strategico delle tecnologie digitali si baseranno sull’idea di spazi intelligenti incentrati sulle persone e cioè sui loro bisogni, quando e dove serve, con la massima attenzione alla riduzione dei consumi energetici e all’impatto ambientale».
I quattro macrosettori
Ecomondo 2020 si articolerà in quattro macrosettori espositivi: rifiuti e risorse, acqua, bioeconomia circolare, bonifica e rischio idrogeologico. Tutti settori nei quali l’Italia segna già un primato: è il Paese europeo con il più alto indice di circolarità complessiva. Un ciclo virtuoso che vale per la nostra economia 88 miliardi, con un valore aggiunto di 22 miliardi, e impiega complessivamente 575 mila lavoratori.