Su DIESEL Aprile torna l’editoriale. Fabio Butturi introduce ogni mese il numero della rivista con una riflessione su uno dei temi cardine della rivista. Ma anche del mondo che, con passione, raccontiamo fin dal 1986. Per questo primo editoriale abbiamo scelto la sostenibilità. Buona lettura!

Del motore ad accensione spontanea si scrive ormai come certe cronache prezzolate della Serenissima dipingevano la minaccia di Solimano il Magnifico. Il capro espiatorio è servito, l’opinione pubblica può additare l’untore, in attesa che i monatti sbrighino la pratica. A questo punto proprio noi, tramite il nostro alter ego anglofono, Diesel International, abbiamo deciso di invertire la rotta e avventurarci in un confine remoto e spaventevole, come il ‘limes’ che i Romani indicavano nel Danubio. Oltre quel confine limaccioso, rumoreggiante e minaccioso, c’era il nulla. Il limes del motore endotermico è la parola ‘sostenibilità’, accompagnata dal fardello che trascina con sé. Per decriptare gli enigmi semantici che si nascondono dietro questa parola, occorre armarsi di coraggio e oltrepassare il confine stesso.

Contribuire a chiarire l’equivoco sulla sostenibilità

Cosa significa ‘sostenibilità’? Ci siamo così decisi a organizzare il Sustainable Powertrain Tour 2021, organizzato in tre tappe. Tre giovedì, il 22 aprile, il 15 luglio e il 21 ottobre, per declinare il paradigma della sostenibilità nelle forme e nei modi delle applicazioni diportistiche, della generazione di potenza e delle macchine mobili per l’agricoltura e il cantiere. Quel confine è segnato dall’equivoco che mortifica gli investimenti fatti negli ultimi 15/20 anni dai costruttori di motori.

Il limes del motore endotermico è la parola ‘sostenibilità’, accompagnata dal fardello che trascina con sé. Per decriptare gli enigmi semantici che si nascondono dietro questa parola, occorre armarsi di coraggio e oltrepassare il confine stesso.

Un equivoco forse generato, sicuramente veicolato, dall’editoria mainstream, che talvolta confonde la sua vocazione al generalismo con il peccato originale della generalizzazione. Pensate a quante frontiere si dischiudono di fronte al concetto di sostenibilità. Sono così sicuri, gli apologeti dell’elettrificazione forzata, che il bilancio della CO2 ne tragga giovamento? Sicuramente la ‘distrazione’ degli automobilisti dal gasolio alla benzina non ha fatto un gran bene alla causa della riduzione della CO2.

‘Ad ogni applicazione la sua soluzione’

Il motore endotermico, nella omologazione Stage V e Euro6E, si propone come campione di efficienza e riduzione degli inquinanti allo scarico. Il gas metano ha trovato una seconda giovinezza, combustione magra o lambda1, nella liquefazione l’arma di seduzione delle applicazioni heavy-duty, soprattutto nel trasporto merci. Se aggiungiamo il prefisso ‘bio’, la patente verde è garantita. Ibridizzazione, mild o strong, idrogeno, blu, marrone, grigio o verde, elettrificazione, Phev o Bev. Sostenibilità, applicata ai vincoli della spesa pubblica, ai cicli di lavoro e ai picchi di carico, alla disponibilità del litio, alla sua estrazione e produzione, alla diffusione endemica di infrastrutture e combustibili, al know-how, al precipitato sociale e occupazionale.   

Il 22 aprile ci tufferemo in mare. Che fare per evitare le bolle d’olio e le scie fuligginose in acqua? Che sia l’ibrido l’opzione ‘hic et nunc’ del diporto? Icomia disegnerà il quadro generale, Amer Yachts e Fincantieri Yachts racconteranno la loro visione. Rolls-Royce Power Systems, Nanni Energy e As Labruna si passeranno il microfono nella tavola rotonda. E voi non potrete certamente mancare.

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