Eima e Fiere Bologna, un matrimonio che continua e prefigura la celebrazione delle cosiddette ‘nozze di diamante’, che si  consumano al traguardo del sessantesimo anniversario. DIESEL non ha certamente lesinato l’entusiasmo nel valutare l’esito della scorsa edizione dell’Eima, in ragione dei flussi di visitatori, dei volumi degli espositori e della caratura della rappresentanza motoristica. Abbiamo espresso qualche perplessità sulla possibilità di adeguamento e potenziamento delle infrastrutture (espositive e viarie) e della recettività del comprensorio bolognese di fronte a una manifestazione che si sta consolidando sulla ribalta mondiale. Non possiamo quindi che accogliere con soddisfazione l’accordo firmato tra Ente Fiera e Unacoma che rilancia al 2030 e promette di fornire agli attori coinvolti gli strumenti per vincere la sfida. Non ostante qualche mal di pancia, la valorizzazione delle opportunità offerte dalla filiera della meccanizzazione agricola, della motorizzazione e della meccatronica radicata in questa area autorizza a uno slancio di ottimismo.

FederUnacoma e Bologna Fiere

Ingresso Eima_05001

Una conferenza stampa ha posto ufficialmente il sigillo all’accordo, alla presenza di Massimo Goldoni, presidente di FederUnacoma, e di Franco Boni, presidente di BolognaFiere, oltre ai vertici istituzionali delle autorità locali, con Virginio Merola, sindaco di Bologna e Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, più che mai uniti nell’apprezzare il raggiungimento del sospirato accordo che allontana una volta per tutte la concorrenza milanese.

Il nuovo contratto impegna le parti sino al 2030, per la realizzazione di sette edizioni biennali (a partire dal 2018), e consolida una collaborazione storica, iniziata con la prima edizione della rassegna tenutasi nel 1969 nella città capoluogo, con all’attivo ben di 36 edizioni annuali e di 6 biennali (a partire dal 2006).

Cosa prevede l’accordo

L’accordo prevede la realizzazione da parte di BolognaFiere di un vasto piano di ristrutturazione e riqualificazione del quartiere fieristico – condizione necessaria per dare ulteriori prospettive di crescita alla rassegna della meccanica agricola – con interventi distribuiti nell’arco dei prossimi otto anni e il completamento dei lavori fissato per l’edizione del 2024.

Il contratto prevede altresì due ‘step’ intermedi rispettivamente nel 2018 e nel 2022 per monitorare l’avanzamento del progetto in funzione delle esigenze dell’evento fieristico. Al termine del processo di ristrutturazione del quartiere la superficie espositiva netta sarà pari a 140 mila metri quadrati all’interno di padiglioni di nuova concezione e con i più elevati standard in termini di comfort e funzionalità.

Goldoni dixit…

Dalle parole seguenti trapela la soddisfazione di Massimo Goldoni, Presidente di FederUnacoma, che sull’ipotesi di rinnovo (e su altre questioni cruciali dell’agenda della meccanizzazione agricola) si era espresso in questi termini alla vigilia della fiera: «Il nuovo accordo si basa su una precisa logica economica che misura il potenziale dell’Eima anche in prospettiva e rappresenta per entrambe le parti una scelta imprenditoriale ben ponderata, peraltro sostenuta con convinzione dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Bologna. Ma l’accordo ha un valore importante anche sotto il profilo simbolico perché l’Emilia Romagna è nell’immaginario collettivo una terra di agricoltura e insieme di motori, una regione che vede una concentrazione imponente di industrie costruttrici di macchine, attrezzature e componentistica per l’agricoltura e la cura del verde. Questo accordo rafforza dunque il sodalizio fra l’agricoltura e l’industria, e consacra Bologna come ‘capitale’ mondiale della meccanica agricola».

 

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