Eima Show Umbria. Non c’è solo Bologna…

Eima Show Umbria. L’appuntamento è per il prossimo fine settimana, il 13, 14 e 15 luglio, a Casalina, in provincia di Perugia, nel comune di Deruta. Primissime colline dove mettere alla prova a trecentosessanta gradi l’agricoltura di precisione e le macchine agricole , dalla cura del verde, alla manutenzione, ai lavori in campo aperto, alle attrezzerie. Una formula che si reitera dal 1992 (in precedenza era chiamata Eima in campo), quando eravamo agli sgoccioli della cosiddetta Prima Repubblica. Sembra un’era fa. La prima edizione si svolse in quel di Faenza, a una sessantina di chilometri da Bologna, per articolarsi sull’intero stivale e, dal 2010, anche all’estero (IndiaAlbania).

BOLOGNA TRA DUE TORRI, ALMA MATER STUDIORUM E L’EIMA

Fondazione per l’istruzione agraria

Eima Show Umbria non poteva attecchire in un terreno più fertile. Ad aprire i cancelli è stata l’Azienda Agraria della Fondazione per l’Istruzione Agraria. Ci troviamo nel cuore di quello che fu lo Stato della Chiesa dove la Fondazione ha preso il via dopo il 1860, a momento della emanazione del decreto Pepoli dell’11 dicembre 1860, che espropriò i beni dei religiosi a favore del neonato Regno d’Italia.

Citando il sito della Fondazione: «La tenuta di Casalina entrò a far parte del patrimonio del monastero di San Pietro durante il pontificato di Benedetto IX, che andò da novembre 1032 a maggio 1045».

Guarda un po’ chi c’è…

La tre giorni di Eima Show Umbria è un evento a più voci, unite dal comune denominatore dell’attenzione per il mondo rurale e per l’industria primaria. Tra gli organizzatori, oltre a FederUnacoma e alla Fondazione, figurano Coldiretti Umbria, UmbriaFiere, Università di Perugia e Cesar (Centro per lo sviluppo agricolo e rurale).

Le adesioni rivelano nomi familiari, come quello di Agco, Ama, Fendt, John Deere, Kuhn, Massey Ferguson, MaterMacc (gruppo Arbos), Nobili e Sitrex (che peraltro gioca in casa, trovandosi a Trestina, ubicata sul lato opposto della provincia di Perugia.

AMA? VI DICE NULLA IL NOME DI STEFANO MALAVOLTI?

 

 

Dice FederUnacoma

Il segno zodiacale della manifestazione è, come si evince tra le righe, la dimensione 4.0. Un approccio che si deve accompagnare a uno sforzo propedeutico: il rinnovamento del parco mezzi.

Di seguito trovate l’estratto di un comunicato di FederUnacoma: «Il nostro Paese presenta un parco macchine particolarmente nutrito con oltre due milioni di trattrici e un numero incalcolabile di macchine operatrici e attrezzature; un parco costituito però in massima parte da mezzi vecchi, inefficienti e pericolosi per gli operatori. La stessa Regione Umbria, che ospita la manifestazione e che può vantare un’agricoltura di alta qualità, possiede secondo gli annuari statistici un parco di oltre 65 mila trattrici (74% operanti in provincia di Perugia e 26% in provincia di Terni), molte delle quali con età superiore ai 30 e ai 40 anni. Una dotazione ampia dunque sul piano numerico, ma inadeguata sul piano della qualità e del livello tecnologico. Fattori economici come la riduzione dei redditi agricoli e le difficili economie di scala in aziende che hanno superfici piuttosto ridotte hanno frenato l’acquisto di trattrici nuove, che nei dieci anni dal 2008 al 2017 registrano nella Regione un crollo del 28%. Con il calo delle immatricolazioni di mezzi nuovi è cresciuto il mercato delle macchine usate, che rappresentano per gli agricoltori una soluzione di ripiego e che non sono un elemento di innovazione per il sistema produttivo locale. Nel 2017, a fronte di 512 trattrici nuove immatricolate in Umbria, gli acquisti di trattrici usate sono stati pari a 1.124 (30,7% in più rispetto all’anno precedente) vale a dire più del doppio rispetto ai mezzi nuovi di fabbrica. EIMA Show è l’evento che meglio di qualsiasi altro può mostrare i vantaggi di una meccanizzazione moderna, e allontanare la tentazione di acquistare mezzi che rappresentano per le imprese agricole non certo una novità ma un ‘passo indietro’ sulla strada dell’efficienza e della qualità».

 

 

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