Fca. 5 miliardi di investimenti, ma al diesel non rinuncia
Fca ha annunciato che investirà oltre 5 miliardi Fca ha annunciato oltre cinque miliardi di investimenti nel periodo 2019-2021, tredici nuovi modelli o restyling negli impianti italiani, con la 500 elettirca che sarà prodotta a Mirafiori, e l’obiettivo della piena occupazione raggiunto al termine del piano. Sono questi i punti principali esposti da Fca ai […]
Fca ha annunciato che investirà oltre 5 miliardi
Fca ha annunciato oltre cinque miliardi di investimenti nel periodo 2019-2021, tredici nuovi modelli o restyling negli impianti italiani, con la 500 elettirca che sarà prodotta a Mirafiori, e l’obiettivo della piena occupazione raggiunto al termine del piano. Sono questi i punti principali esposti da Fca ai sindacati dall’amministratore delegato Mike Manley e dal responsabile delle attività europee Pietro Gorlier.
La delegazione della Fim era guidata dal segretario generale Marco Bentivogli e dal segretario nazionale Ferdinando Uliano, quella della Uilm dal numero uno, Rocco Palombella e dal responsabile auto Gianluca Ficco. Presenti per il confronto anche la Fismic con il segretario generale Roberto Di Maulo, la Ugl Metalmeccanici e l’Associazione Quadri. La Fiom con la segretaria generale Francesca Re David e il responsabile auto Michele De Palma.
Nello stabilimento Fca di Pomigliano sarà prodotto il suv compatto dell’Alfa Romeo. Il modello affiancherà la Panda che continuerà a essere prodotta nello stabilimento campano. A Melfi, dove attualmente si fanno la 500X e la Jeep Renegade, saranno prodotte anche la Jeep Renegade ibrida plug-in e la Jeep Compass. A Cassino entro i prossimi 3 anni sarà prodotto un nuovo suv medio con marchio Maserati.
FIAT E IL VISCERALE RAPPORTO COL DIESEL
Parola al responsabile delle attività europee, Pietro Gorlier
Per quanto riguarda la 500 elettrica a Mirafiori, Pietro Gorlier ha dichiarato: «Vedrà la luce nel primo trimestre del 2020. Sarà un evento emozionante, un miracolo della 500 come brand che dopo anni continua a essere ai vertici del settore. Gli investimenti per la Jeep Compass a Melfi, per la 500 elettrica a Mirafiori, per il suv Alfa a Pomigliano e per l’aumento della capacità produttiva della Sevel sono già lanciati». Nello stabilimento di Termoli sarà realizzata una nuova linea produttiva per realizzare i nuovi motori benzina Fire Fly 1.000, 1.300, turbo, aspirati e ibridi.
Gli investimenti programmati da Fca «in Italia nell’arco del piano industriale, che sono incentrati sull’utilizzo di piattaforme comuni, flessibili ed elettrificate, serviranno a rinforzare l’orientamento del nostro footprint industriale in italia verso i nostri marchi globali e i mercati internazionali. Partiremo nei prossimi mesi con un piano di formazione del personale incentrato proprio sulle tecnologie ibride ed elettriche. Sono convinto che insieme a tutti i nostri lavoratori saremo in grado di raggiungere i traguardi che ci siamo prefissati», ha voluto aggiungere Gorlier.
Il diesel per il momento non si tocca, ma non è del tutto una sorpresa
Rinviato l’addio al diesel. L’uscita prevista per il 2021, ha spiegato il segretario generale della Fim Marco Bentivogli, verrà posticipato. A Pratola Serra verrà prodotta un’evoluzione degli attuali modelli realizzati.
Già a novembre 2017 Diesel si era occupata della questione 500 elettrica, con un articolo che riprendeva l’allora pensiero di Marchionne. Ciò che era emerso chiaro già al tempo riguardava proprio il fatto che il contesto dell’auto elettrica non fosse chiaro per nulla. In particolare, riportando le parole utilizzate al tempo, Marchionne aveva dichiarato: «L’auto elettrica? Fca ci lavora ma non è la soluzione per il futuro. Stiamo lavorando su tutte le sue forme, ma non possiamo ignorare elementi importanti. Per esempio la 500 elettrica: l’abbiamo lanciata cinque anni fa in California, ma per ogni auto venduta perdiamo 20mila dollari. La questione è come si produce l’energia: prima di considerare le vetture elettriche una soluzione bisogna considerarne l’intero ciclo di vita perché le emissioni di un’auto elettrica, se l’energia è prodotta da fonti fossili, sono equivalenti a quelle di una vettura tradizionale. Sono di fatto un’arma a doppio taglio».
Parole risalenti ad un 2017 che pare distante, ma che si rivelano più attuali che mai. Parafrasando un detto noto si potrebbe dire che “non tutto il bene viene per favorire”. La parola ‘elettrico’ rimanda istintivamente alla parola ‘ambiente’, ma anche in base alla recente decisione di Fca molto probabilmente le cose non sono così semplici come appaiono. Al momento non possiamo che lasciare ai posteri (e a chi sull’elettrico sta provando ad investire) l’ardua sentenza…