Si è svolta ieri a Cinisello Balsamo la Giornata Economica di Federtec, consueta occasione di incontro per l’associazione che rappresenta l’industria italiana della componentistica e delle tecnologie meccatroniche per la potenza fluida e la trasmissione di potenza. Lo storico dei dati parla di crescita, ma il confronto si è focalizzato anche sulle prospettive future

Dopo i saluti del Presidente Fausto Villa, la parola passa a Domenico Di Monte, coordinatore della commissione economica di Federtec, che ha illustrato il programma della giornata: “Quest’anno più che sullo storico e sui risultati, ci focalizzeremo sul futuro: cosa può succedere da qui in avanti? Fare previsioni è sempre difficile, ma noi siamo avvantaggiati dalla nostra posizione nella filiera”.

Fausto Villa, Presidente di Federtec

Fabio Gallo di Carraro, consigliere Federtec, illustra l’andamento del settore della trasmissione di potenza: il 2022 è stato un altro anno molto positivo, nonostante la situazione di incertezza geopolitica. “Abbiamo registrato aumenti a doppia cifra in tutti i settori: fatturato, import, export e consegne. Nelle trasmissioni di potenza meccaniche, la crescita è stata del 20%, con una lieve prevalenza del mercato interno. Un anno ottimo che si riflette nei saldi complessivi di settore. L’interscambio commerciale è aumentato in tutte le aree tranne Cina (a causa delle tensioni geopolitiche) e India. Dobbiamo però capire quando avverrà il landing di questa crescita. Le previsioni sono ancora buone grazie a un fatturato record. Che è segno di grande robustezza dell’industria italiana. Il portafoglio ordini è ancora alto per l’anno in corso, anche se persistono i problemi di fornitura”.

Domenico Di Monte puntualizza che i dati relativi al settore Fluid Power sono lo specchio delle rilevazioni fatte dagli associati Federtec: “Anche qui è stato un anno di crescita a doppia cifra sia per il mercato che per la produzione (+15%, con una crescita degli ordini del 5%), solo l’importazione ha perso qualcosa, ma non credo sia possibile mantenere questo trend per molto tempo. I valori sono in crescita repentina per l’oleoidraulica e vorrei legare questa crescita a ciò che sta avvenendo in ambito tecnologico: il nostro comparto ha ben assorbito questa evoluzione e l’ha accompagnata. Per la pneumatica, i valori sono leggermente più bassi ma la salita è costante in tutte le voci (fatturato +10%, export +7%, import +5%). Sembra che questi due anni siano serviti a rivedere i driver d’acquisto da parte del mercato in relazione alla disponibilità di prodotto”.

Marco Ferrara, General Manager di Federtec, presenta i dati relativi a Federtec: “Sono numeri significativi, con un fatturato in crescita. Osserviamo che dopo ogni crisi, nel giro di due anni abbiamo reagito registrando un nuovo record”.

Gallo osserva che i dati vanno ponderati attentamente, perché molte aziende hanno riversato il recente aumento dei costi in un aumento dei prezzi.

Emanuela Carcea, analista statistico-economico presso Centro Studi Gruppo Ucimu Sistemi per Produrre, illustra la struttura economica e finanziaria e le performance del settore dei beni strumentali. Confrontando i dati del 2021 con quelli del 2019 (pre-pandemia), emerge una crescita del fatturato del +3,3%: sono stati superati i livelli pre-crisi. I campione analizzato comprende 650 imprese per Federmacchine e 161 per Federtec. Nei ricavi Federtec ha raggiunto risultati migliori, avendo risentito meno dell’emergenza sanitaria: gli utili sul fatturato sono cresciti dal 5 al 6% per Federtec e dal 4,7 al 5,7 per Federmacchine. Nonostante il margine di guadagno sia peggiorato per l’impatto dei costi di acquisto delle materie prime, il rendimento è leggermente aumentato per Federtec, mentre è stabile per Federmacchine. Federtec ha potuto contare anche su un minor indebitamento e fabbisogno di capitali, mostrando una buona solidità economico-finanziaria del settore.

Emanuela Carcea

A mostrare l’andamento e le prospettive del mercato delle macchine per costruzione è Luca Nutarelli, Segretario generale di Unacea nonché membro dello Steering group del Cece. Il mercato delle macchine è cresciuto del 19% nel 2022, con quasi 26mila unità vendute. “È una crescita che non ci aspettavamo e che in parte si è riversata sui primi mesi dell’anno in corso. Sicuramente gli incentivi hanno avuto un ruolo importante, più del previsto. I lavori ci sono e potrebbero continuare ad esserci. Il problema è la capacità delle amministrazioni di passare alla fase attuativa in tempi brevi. Il mercato nel 2022 è stato determinato dall’offerta: tutto ciò che si produceva si vendeva, per cui i brand con maggiore disponibilità nelle consegne hanno potuto allargarsi. L’ultimo trimestre del 2022 rispetto al precedente rivela un certo rallentamento, meno importante però di quello che ci attendevamo. Nel 2023 inizieremo a inserire nei conteggi anche le macchine elettriche, che finora non abbiamo rilevato perché si trattava di una quota contenuta. La rilevazione dei dati nelle macchine attive mostra che il numero di ore lavorate si sta riducendo, per cui non è facile fare previsioni. Nei primi 6 mesi del 2023 abbiamo ancora ordini da evadere, poi ci aspettiamo un calo, non catastrofico ma al quale ci dobbiamo preparare. Il grande problema per il settore delle costruzioni è l’aumento del costo delle materie prime, ma sembra che anche la disponibilità stia aumentando, quindi siamo ottimisti nonostante le molte variabili (conflitti geopolitici, politiche monetarie e capacità di spesa degli enti). Per quanto riguarda la situazione del settore a livello globale, si è già registrato un calo nel 2022 ma si prevede una crescita per l’anno in corso”. 

Infine Luca Baraldi, Luca Baraldi, Chief Research Manager del Mecs (Manufacturing Economic Studies), ha analizzato il settore delle macchine per packaging, plastica e gomma, ceramica. “Fare previsioni è sempre difficile, ma le tendenze sono allineate con quelle degli altri comparti: siamo allineati su livelli alti, nonostante il lieve rallentamento. In questi settori i risultati sono inferiori rispetto a quelli di latri comparti Federmacchine, ma ricordiamo che sono settori in cui l’Italia è leader ed è sempre più difficile fare meglio”.

FEDERTEC: QUI I DATI RELATIVI AL 2021

In primo piano

Diesel of the Year 2025. Apoteosi Hyundai

L’astro coreano si riflette anche sul Diesel of the Year, dopo avere lanciato la Corea del Sud nell’empireo delle nazioni che contano, il cinema nell’antologia d’essai, il K-pop nella playlist degli adolescenti di tutto il mondo. L’edizione 2025 è appannaggio dei DX di Hyundai, 4 e 6 cilindri modula...

Articoli correlati