Anche Fendt è pronta a sbarcare nel mondo dell’alimentazione a idrogeno: dopo l’annuncio dei primi sistemi propulsivi alimentati con questo carburante (ancora allo stato prototipale e pensati soprattutto per terne e sollevatori telescopici) e l’arrivo di alcune soluzioni “homemade” ibride con doppia alimentazione, il produttore tedesco è pronto a entrare in modo deciso in questo comparto. Si tratta di un segmento già ampiamente in voga nel mondo del trasporto commerciale – dove da tempo fioccano camion elettrici alimentati a celle a combustibile – ma che nel mondo agromeccanico stenta ancora a decollare. Almeno fino ad ora.

Fendt, c’è lo zampino del Vario nel primo modello a idrogeno

Per fare luce sul suo primo trattore a idrogeno Fendt ha scelto il palcoscenico offerto dal German Hydrogen Summit svoltosi il 27 febbraio a Straubing in Baviera e organizzato dal Ministero Bavarese per gli Affari Economici, lo Sviluppo Regionale e l’Energia. Le possibili applicazioni dell’idrogeno sono state affrontate a 360 gradi, dall’ambito industriale a quello agricolo, da un parterre di ospiti provenienti dagli ambiti più disparati (scienza, politica, mondo associativo e agricolo).

Pochi i dettagli tecnici svelati: per ora si possono solo “osservare” le immagini rilasciate. Da quello che si è potuto vedere il primo prototipo a idrogeno di Fendt parrebbe essere stato costruito seguendo le linee e il design del Vario 200, ma con alcune sostanziose modifiche. A partire da quella più vistosa: sul tettuccio della cabina, infatti, sono state disposte le taniche in cui verrà stoccato l’idrogeno. Diverso, poi, anche il profilo del cofano: l’elemento di raccordo tra la parte frontale e il parabrezza ha linee più squadrate, probabilmente per accogliere il sistema a celle a combustibile.

Vedo l’idrogeno come una soluzione molto importante ai problemi dell’agricoltura e della silvicoltura. L’agricoltura e la silvicoltura possono fornire molta energia, che può essere utilizzata anche per generare idrogeno. Gli impianti agroelettrici o eolici generano elettricità sui terreni agricoli e forestali e la utilizzano per produrre idrogeno. È possibile anche produrre idrogeno da impianti di biogas o dal legno residuo delle foreste”, ha affermato Hubert Aiwanger, ministro bavarese per gli Affari economici, lo sviluppo regionale e l’energia. “Il coronamento, naturalmente, è quando gli agricoltori stessi utilizzano l’idrogeno per i loro trattori o macchine agricole. Spero che Fendt continui a sviluppare questo prototipo, perché ne abbiamo bisogno”.

I primi prototipi di trattore a idrogeno verranno utilizzati in condizioni reali in due aziende agricole di prova nella regione di Haren per tutto il periodo del progetto H2Agrar, lanciato insieme ad altre realtà locali. Nell’ambito del progetto, verrà determinato il consumo di idrogeno dei trattori. Allo stesso tempo, verranno studiati i requisiti tecnici per un’infrastruttura a idrogeno adatta all’agricoltura. Questi risultati costituiranno la base per ulteriori ricerche sulla riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli agricoli. L’obiettivo del progetto è la ricerca e la creazione di un’infrastruttura per l’idrogeno in agricoltura nella regione modello dell’Emsland. Il progetto ha già vinto il DLG Agrifuture Concept Award 2022.

Inoltre, nell’ambito del progetto congiuntoH2Agrar e del progetto Green H2 Hub-Haren, lo Stato della Bassa Sassonia, in Germania, finanzia lo sviluppo di un’infrastruttura per l’idrogeno nella regione modello dell’Emsland. L’idrogeno verde viene prodotto con l’aiuto di energia verde proveniente da un parco eolico locale. L’idrogeno sarà utilizzato principalmente nel settore della mobilità e in agricoltura. A tal fine, si sta costruendo un’infrastruttura con un proprio parco di stazioni di rifornimento per carburanti alternativi come l’idrogeno, ma anche stazioni di ricarica elettronica. AGCO/Fendt sta lavorando al progetto insieme a CEC Haren GmbH & Co. KG, Röchling Engineering Plastics SE & Co. KG, l’Università Tecnica di Braunschweig e l’Università di Scienze Applicate di Emden/Leer.

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