Ferrari e Crif: questione di rating…” Non è una rilettura della hit di Cocciante, è la conferma dell’appetibilità del pacchetto azionario del Cavallino rampante di Maranello, secondo le stime dell’agenzia Crif Ratings. Che senso ha una notizia del genere nel nostro contesto, dove Fca echeggia più per le assonanze con Vm Motori e la parentela con Cnh Industrial che per le sirene delle luxury car?

Perché questa sezione si chiama Automotive, la madre di tutte le evoluzioni nella tecnologia propulsiva, e la notizia della quotazione della Ferrari in Borsa, a New York e Milano, è LA notizia. Dopo il Diesel Gate, che ha coinvolto più da vicino il mondo della motoristica per applicazioni industriali, questa volta è il riflesso dell’olimpo finanziario a proiettarci sullo scacchiere globale dell’automotive, dove l’aut aut “Egr sì – Egr no” e le diatribe all’ordine del giorno alla vigilia dello Stage V sfumano in dissolvenza e al centro del campo di gioco irrompono strategie di tutt’altro tenore.

Ferrari e il Gran Premio globale…

La Ferrari è un brand saldamente incastonato nelle fantasie della opinione pubblica e cristallizzato nelle forme leggendarie dei trionfi sulle piste di Formula 1, quest’anno vivificate dalle gesta di Vettel.

Eppure anche la Ferrari è in movimento, su una pista più tortuosa del Gran Premio di Monte Carlo, quella della sfida a migliorare continuamente se stessa.

Riportiamo di seguito il comunicato di Crif Ratings.

Crif: Rating Emittente di Lungo Termine ‘BBB’

Crif Ratings (‘Crif’) ha confermato il Rating Emittente di Lungo Termine ‘BBB’ (Unsolicited) di Ferrari S.p.A. (‘Ferrari’) e contestualmente ha modificato l’Outlook a ‘Positivo’ da ‘Stabile’. Il rating è assegnato su base unsolicited, senza la partecipazione dell’entità valutata e basandosi esclusivamente su informazioni pubbliche. Ferrari è tra i leader globali nella produzione di auto sportive di lusso, con 8.014 auto vendute e un fatturato consolidato di circa 3,1 miliardi di euro nel 2016.
La conferma del rating è supportata dal solido profilo di business di Ferrari e da dinamiche di mercato favorevoli nel segmento delle auto sportive di lusso, che beneficia di maggiore stabilità e profittabilità rispetto al mercato delle auto di massa. Nel 2016 il gruppo ha mantenuto un profilo finanziario conservativo e ridotto l’indice di leva EBITDA Net Leverage a 1,6x da 2,6x a fine 2015 su base consolidata, e a 1,0x da 1,6x su base industriale (escludendo il contributo delle attività di captive finance, come aggiustato da CRIF Ratings).
L’Outlook Positivo è una conseguenza dell’accelerata riduzione della leva finanziaria ottenuta grazie alla cessione di una quota di maggioranza in Ferrari Financial Service GmbH (la controllata tedesca che offre servizi di captive finance in Europa) a FCA Bank, assieme alle aspettative di CRIF circa favorevoli sviluppi del mercato che possono tradursi per il gruppo nella costante crescita dei ricavi, una sana profittabilità e l’ulteriore riduzione del debito nei prossimi anni. I rischi derivanti dal crescente protezionismo e dall’introduzione di più stringenti standard per le emissioni in alcuni paesi possono tuttavia minacciare la crescita di Ferrari nel medio termine.

Il profilo finanziario di Ferrari

Il profilo finanziario di Ferrari è coerente con il rating investment grade ed è supportato da solide metriche di credito, dalla soddisfacente e prevedibile generazione di flussi di cassa e dal robusto profilo della liquidità. Nel 2016 il gruppo ha effettuato volontariamente pagamenti anticipati per un totale di 600 milioni di euro sul Term Loan esistente (800 milioni di euro residui a fine 2016). Ciò ha contribuito a migliorare il profilo delle scadenze del debito: i rimborsi complessivi previsti per il periodo 2017-2018 sono diminuiti a 878 milioni di euro da 947 milioni attesi prima dei pagamenti anticipati. Questi rimborsi sono agevolmente gestibili grazie alla liquidità disponibile (pari a quasi 1 miliardo di euro a fine 2016 includendo la linea di credito revolving completamente inutilizzata) e ai positivi flussi di cassa attesi.
Il profilo di business di Ferrari è solido e supportato da un forte posizionamento competitivo, dall’elevata riconoscibilità del marchio e da una soddisfacente diversificazione geografica. Nel confronto con i peers questi punti di forza si traducono per Ferrari in una maggiore stabilità delle vendite e della profittabilità, con un EBITDA margin stabilmente superiore al 25 per cento nonostante significativi costi di ricerca e sviluppo. Il rating è limitato dalla ridotta gamma di prodotti (rispetto ai produttori di auto di maggiori dimensioni) e dall’ancora breve track record di società indipendente, sia dal punto di vista industriale che finanziario, a seguito della separazione dal gruppo FCA completata tra la fine del 2015 e Gennaio 2016.
Il perimetro di consolidamento sul quale è stata effettuata l’analisi di rating del gruppo Ferrari include la capogruppo Ferrari NV (‘FNV’). FNV è stata costituita nel 2015 per eseguire lo spin-off di Ferrari S.p.A. dal gruppo FCA e procedere con la quotazione sulle borse di New York e Milano. Alla luce della partecipazione totalitaria detenuta da FNV in Ferrari S.p.A. e dei legami finanziari e a livello di governance tra le due società, CRIF considera il perimetro consolidato di Ferrari NV come un’unica entità per l’assegnazione del giudizio di rating. FNV detiene la maggior parte del debito del gruppo ed ha pieno accesso ai flussi di cassa di Ferrari S.p.a. (la principale società operativa), i quali costituiscono la fonte primaria per il rimborso del debito della capogruppo. FNV beneficia, inoltre, di finanziamenti infragruppo concessi da Ferrari S.p.a.

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